L'acqua allo stato liquido si presentò ben 4,4 miliardi di anni fa sulla Terra: a quel periodo viene ricondotta la nascita della vita sulla nostro pianeta anche se i primi esseri viventi nacquero quasi due miliardi di anni dopo. L'acqua è quindi ciò che ha permesso lo sviluppo di tutte le forme viventi presenti oggi sul nostro pianeta: da troppo tempo, però, gli oceani e i mari di tutto il mondo vengono trattati in malo modo dall'uomo, non curante dei danni che crea all'ambiente.
Questo prezioso elemento non è più visto come tale, bensì come discarica infinita, un pozzo senza fondo dove gettare i propri rifiuti: questo fatto non può non avere conseguenze, sia sulla fauna, che sugli equilibri del mondo marino. Lo sfruttamento del mare ha anche altri aspetti come ad esempio la pesca eccessiva e senza criterio effettuata dai pescatori di tutto il mondo e l'inquinamento: la somma di tutte queste variabili porterà alla più triste fine delle specie marine, ovvero l'estinzione. Gli scienziati intervenuti nel dibattito hanno ritenuto questo fatto "senza precedenti nella storia umana" e vedono nel cosiddetto "trio mortale" le cause di questa imminente estinzione: il cambiamento climatico, l'acidificazione dell'acqua dovuto alle emissioni di anidride carbonica e la mancanza di ossigeno. Il fatto più impressionante è che "ritardanti di fiamma bromurati, composti fluorurati, prodotti farmaceutici e muschi sintetici utilizzati nei detergenti e prodotti per la cura personale" sono stati trovati in diverse specie marine di tutto il mondo.
E' giunto il momento di salvaguardare anche la salute dei nostri mari e oceani, oltre quella della superficie terrestre, in modo da scongiurare, o perlomeno cercare di farlo, il pericolo di un'estinzione delle specie marine.