di Luigi Teodonio
Gli iPhone 5 starebbero per finire. A meno di una settimana dal lancio, il melafonino di sesta generazione fa venire più di qualche grattacapo ai vertici della casa di Cupertino. A causa della tecnologia in-cell le scorte si attesterebbero, infatti, ad appena 5 milioni di pezzi, numero forse insufficiente in vista del prossimo “esordio”.
"Nei magazzini ci saono "solo" 5 milioni di pezzi e sabato l’iPhone esordisce in 22 Paesi"
Partenza con il botto
Campanello d’allarme - Nonostante questa partenza a razzo, però, nel quartier generale di Apple non dormirebbero sonni tranquilli. Secondo un report di Bloomberg, infatti, le scorte di iPhone 5 iniziano a scarseggiare. A fronte dei 5 milioni di pezzi già venduti, nei magazzini della Mela sarebbero disponibili altri 5 milioni di pezzi e per il prossimo week end è previsto il lancio del melafonino di sesta generazione in altre 22 nazioni. Insomma, da venerdì l’iPhone 5 sarebbe in vendita in ben 31 Nazioni e le scorte potrebbero anche non essere sufficienti a coprire per intero la domanda.
In-cell - E la colpa di questa penuria di dispositivi sarebbe da additare alla tecnologia in-cell, una rivoluzionaria modalità di produzione di pannelli LCD che permette di ridurre al minimo lo spessore dello schermo. Ma, al fianco a questo indubbio vantaggio, questo processo produttivo porta con sé anche tanti problemi. Oltre al fatto che gli schermi sono molto delicati in fase di lavorazione, questa tecnologia richiede una gran mole di lavoro e, di conseguenza, una dilatazione nei tempi di produzione.
Chi fa da sé… - Inizialmente, Apple doveva servirsi solamente di LGDisplay e Japan Display ma, le crescenti previsioni di vendita, l’avevano condotta a più “miti” consigli e aveva chiamato in causa anche Sharp. Ma è stata proprio quest’ultima a creare i maggiori grattacapi alla casa di Cupertino. Già una decina di giorni prima del lancio dell’iPhone 5, oltreoceano si vociferava che Sharp aveva grosse difficoltà a rispettare i tempi di consegna concordati con Apple. Ora, dopo il primo trionfale week end di vendite, sembra proprio che non si trattasse di voci o illazioni, ma di una concretissima possibilità.