Allarme ambientale in tre regioni dell'Ungheria occidentale per una fuga di fango tossico da una fabbrica di alluminio. L'incidente, che è causa del peggior allarme mai verificatosi finora nel Paese, ha causato la morte di 4 persone, tra cui due bambini di uno e tre anni, sei dispersi e 116 feriti, molti dei quali con ustioni anche gravi e irritazioni agli occhi causate da piombo e altri elementi altamente corrosivi contenuti nel fango. Il timore e' che il bilancio delle vittime possa aumentare nelle prossime ore, come ha ammesso il segretario di Stato per l'ambiente, Zoltan Illes, parlando di una "catastrofe ambientale".
Il liquame al momento minaccia tre fiumi ungheresi, incluso il Danubio, il secondo fiume più lungo d'Europa. La fuga è avvenuta nella località di Ajka lunedì, e il fango rosso, residuo tossico generato dalla raffinazione della bauxite, è uscito da una cisterna di contenimento invadendo tre villaggi in un'area di 40 chilometri quadrati. Le sostanze chimiche contenute nel liquame, che sono silicio, ferro e altri metalli pesanti, sono molto tossiche, corrosive e alcaline e hanno indotto le autorità a dichiarare lo stato d'emergenza nelle contee di Veszprem, Gyor-Moson-Sopron e Vas. Il fiume ha trascinato le automobili fuori strada e danneggiato ponti e case, costringendo molti a lasciare le abitazioni.
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