Innovazione

Fra rumors ed indiscrezioni i giocatori incrociano le dita

Il Wii ed il mercato giapponese

Che il mercato nipponico sia stato sempre complesso e caratterizzato da dure leggi di mercato lo si è sempre saputo. Tantissimi capolavori videoludici per motivi legati alla distribuzione oppure a dei semplici ragionamenti di marketing non riescono a lasciare i confini per affacciarsi al territorio europeo ed in alcuni casi neppure a quello americano.

La situazione che tuttavia si sta creando ultimamente sulla console domestica di casa Nintendo è più intricata del solito e vede l'uscita di tantissimi capolavori, molti del genere classico degli RPG, i quali vengono dichiarati esclusivi per il mercato nipponico portando in questo modo allo sconforto molti giocatori che, soprattutto in questo ultimo periodo, vedono il Wii arrancare sotto questo punto di vista.

Nonostante le prossime uscite della console della casa di Kyoto facciano comunque ben sperare è un dato oggettivo il calo di interesse di alcune software house e l'intenzione della stessa Nintendo di dedicarsi maggiormente al suo ultimo gioiellino portatile che tutti oramai conoscono con il nome di 3DS.

Il risultato è una ludoteca che inizia a perdere colpi ed allo stesso tempo capolavori del calibro di Xenoblade (che da qualche giorno fortunatamente è stato ufficialmente annunciato in Europa) e The Last Story del quale non si attende altro che la stessa sorte, hanno rischiato o rischiano comunque di essere giocati solamente in territorio nipponico ed allo stesso tempo costringe molti utenti ad acquisti alternativi arrivando a spendere cifre molto più alte del consueto.

Andando indietro nel tempo possiamo tranquillamente ricordare la famosa saga dei "Tales of" del quale solo il 10% dei titoli è arrivata nel nostro Bel Paese o quella dei vari "Sakura Taisen". Tutti ottimi titoli che, per quanto possano essere giudicati dalla critica rischiosi dal punto di vista delle vendite al di fuori del Giappone, dovrebbero essere comunque accessibili a chiunque lo desideri.

Nella speranza che la situazione volga ad un miglioramento io come tanti continuo ad incrociare le dita.

Mario De Rosa

11 aprile 2011
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