Per semplificare, in fotografia macro e micro sono parole equivalenti o quasi. Se il soggetto da fotografare (o la sua porzione) è piccolo e volete mostrarlo ingrandito, realizzerete una vista "macro" di un soggetto "micro". Le due parole, macro e micro, convivono e sono a volte fonte di equivoci per via delle scelte commerciali dei due maggiori produttori, Nikon e Canon, che definiscono analoghi sistemi di ottiche rispettivamente micro lens (per esempio AF-S VR Micro-Nikkor 105mm f/2.8G IF-ED lens) e macro lens (come Canon EF 100mm f/2.8 macro lens).
Macro e micro si riferiscono perciò a scatti che catturano il soggetto (o una sua porzione) con un fattore di ingrandimento di almeno 1:1, ossia tale che ciò che viene inquadrato sia catturato dal sensore della fotocamera nelle stesse dimensioni che realmente ha. Per convenzione, lo scatto in 1:1 del soggetto, stampato poi in qualità fotografica (300 dpi, punti per pollice) a 10x15 cm, riempirà l'intero spazio e apparirà perfettamente a fuoco - mentre non sarà a fuoco nessun dettaglio davanti o dietro il soggetto.
Ci sono naturalmente sistemi di ottiche capaci di ingrandimenti superiori, per esempio 2:1, il cui effetto sarà quello di poter fissare sul sensore il soggetto con dimensioni doppie a quelle che realmente ha, e ancora superiori, per esempio 20:1 o 30:1: questi ultimi sono i fattori di ingrandimento che definiscono più propriamente la parola microfotografia, tecnica che può essere considerata un sottoinsieme della macrofotografia.
Close-up, invece, indica un primo piano o un dettaglio. Il fattore di ingrandimento è inferiore a 1:1, per esempio 1:2 - nel qual caso il soggetto o il dettaglio è catturato sul sensore con dimensioni pari alla metà di quelle che realmente ha. Anche in questo caso lo scatto stampato in qualità fotografica a 10x15 cm occuperà l'intero spazio. Con la maggior parte delle fotocamere commerciali si può realizzare solamente questo tipo di fotografie anche se nel nome del modello è riportata la parola macro, che in questo caso indica la possibilità di ingrandire lo scatto a scapito però della sua qualità.