I vecchi vinili salvati dalla fisica delle particelle. Dischi e registrazioni storiche potrebbero venire letti perfettamente e senza danni da scanner sviluppati inizialmente per seguire i bosoni.
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Ecco come appaiono al microscopio elettronico i solchi di un LP di vinile letti da una puntina di diamante. |
A una conoscenza superficiale i fisici delle particelle possono sembrare persone prive di ogni senso pratico e capaci di emozioni soltanto di fronte a un quark. Ma la realtà è ben diversa come dimostrano gli scienziati californiani del Lawrence Berkeley National Laboratori. Guidati da Carl Haber hanno lasciato i bosoni per dedicarsi ai bassi. E a gli acuti. Insomma alla musica e al recupero di vecchie registrazioni incise su fragili dischi in disfacimento.
Lettura ottica. Utilizzando un sensore luminoso, originariamente pensato per controllare i movimenti delle particelle subatomiche (come i bosoni), i ricercatori sono riusciti a ricostruire una precisa immagine dei solchi dei dischi. Al computer hanno poi ricostruito la registrazione, filtrando i rumori di fondo e restituendo una copia digitale perfetta.
A differenza delle tradizionali tecniche di rimasterizzazione, quella “subatomica” non implica l'utilizzo di un giradischi e di una puntina che, in caso di vinili molto vecchi, può danneggiare irrimediabilmente il disco. E soprattutto elimina fruscii, scoppiettii e salti della testina. La nuova tecnologia, infatti, non prevede alcun contatto coi dischi. Duplice il vantaggio: evitare di rovinare i dischi (in molti casi prossimi a screpolarsi) e permettere di recuperare le registrazioni anche di vinili rotti. I diversi frammenti possono venire letti e poi riuniti digitalmente.
Gli amanti della musica e molti studiosi di storia che potranno così recuperare storiche registrazioni ringraziano. Perché il nuovo metodo potrebbe diventare una sorta di fotocopiatrice per i vinili.
(Notizia aggiornata al 22 aprile 2004)