di Luigi Teodonio
I lavori per realizzare il Large Synoptic Survey Telescope (LSST) stanno per iniziare. L’osservatorio astronomico ospiterà la più grande fotocamera digitale mai realizzata con un sensore da 3.2 Gigapixel che, ogni notte, produrrà circa 20 Terabyte di dati. Sarà tutto pronto nel 2022.
"Rivoluzionerà il modo di esplorare l’Universo grazie alle immagini super-dettagliate"
Parto travagliato
Large Synoptic Survey Telescope
Università per la Ricerca astronomica
National Optical Astronomy Observatory
Una seconda rivoluzione copernicana? - L'LSST, una volta operativo, dovrebbe rivoluzionare l’astronomia per come ora la conosciamo. Questo mega-osservatorio, largo oltre 8 metri, sarà in grado di scandagliare porzioni di cielo di 3.5° per volta grazie al suo sensore da 3.2 Gigapixel. Per capire di cosa stiamo parlando, basti pensare che la luna occupa “appena” mezzo grado. Il suo "occhio lungo" produrrà circa 20 terabyte di dati ogni notte. Tutti questi dati, fa sapere Marta Haynes della Cornwell university, saranno liberamente utilizzati da tutti gli astronomi del mondo per dare risposta alle domande fondamentali sull’origine dell’Universo. È stato calcolato che nel giro di 10 anni, l'osservatorio dei record riuscirà a fotografare ogni angolo del cielo circa un migliaio di volte.
Fotocamera pantagruelica - La fotocamera incaricata di raccogliere tutte queste immagini non è di certo paragonabile a una compatta. Né tantomeno a una reflex. Piuttosto, viste le dimensioni, è più facile scambiarla con un’automobile. La fotocamera dell'LSST - alta 1 metro e 60 centimetri e lunga circa 3 metri - pesa poco meno di 3 tonnellate (2800 Kg per essere più precisi). E, per evitare ogni possibile alterazione o aberrazione dell’immagine, si basa su una tecnologia a tre specchi. Il primo sarà largo 8.4 metri, il secondo, immediatamente di fronte al primo, sarà largo 3.4 metri, il terzo posto in un “pozzetto” all’interno del primo specchio, sarà largo 5 metri. (sp)