Se capitate dalle parti dell'American Museum of Natural History di New York (dove è stato girato il film "Una notte al museo", per intenderci), vedrete che è circondato da un ampio e gradevole giardino. Se, poi, deciderete di dedicargli qualche minuto e vi incamminerete lungo i suoi sentieri, potrete notare in un angolo una curiosa scultura argentata dalle forme sinuose: è la capsula del tempo realizzata nel 2000 dal noto architetto spagnolo Santiago Calatrava. Non si sa cosa contenga, ma è stata progettata per rimanere sigillata almeno 1000 anni e, quando verrà aperta, come ogni capsula del tempo che si rispetti, dovrà trasmettere tutto ciò che ha caratterizzato la nostra civiltà a chi abiterà la Terra in quegli anni. Un'idea analoga è venuta ad una speciale commissione dell'Unione Europea, che ha così creato il progetto denominato Planets.
Questo progetto, in realtà, è di ampissimo respiro, avrà un costo complessivo di 15 milioni di euro ed è attualmente condotto in un bunker segreto delle Alpi svizzere: l'intento generale è quello di preservare e tramandare la cultura del XXI secolo ai posteri e vede coinvolte, tra le altre, 16 tra le più grandi biblioteche del Mondo. Una parte importante del progetto è stata dedicata al cosiddetto genoma digitale, ovvero un immenso archivio virtuale in cui stanno immagazzinando tutti i formati digitali - appunto - che rischieranno l'estinzione nei secoli a venire. D'altra parte, se considerate le difficoltà con cui dovreste misurarvi per poter leggere i file contenuti in un floppy di qualche anno fa - a partire dal lettore stesso, ormai introvabile nei moderni PC -, vi apparirà chiaro il ritmo elevatissimo con cui le tecnologie informatiche si stanno avvicendando ed il rischio che tutto questo nell'arco di pochi decenni svanisca nel nulla. Per evitare che tutto questo accada, hanno deciso di salvare tutti gli standard più diffusi, da PDF ad HTML, da MP3 ad MP4, da JPEG a JAVA, come se fossero specie in via d'estinzione. Le istruzioni per decodificare questi file sono, poi, state tradotte in numerose lingue ed il tutto è stato memorizzato su ogni forma esistente di supporto, dal floppy al CD, dal nastro magnetico al Blu-ray.
Con questa sorta di arca di Noè 2.0, siamo certi che tutto lo scibile tecnologico verrà preservato per lungo tempo e, così, i nipoti dei nostri nipoti, quando verranno assaliti dalla nostalgia, potranno riassaporare il suono antiquato di un iPod, oppure rivedere i propri avi (avi intesi come antenati e non file video...) in photoframe digitali ingialliti.