Tempo di reunion per i festival estivi d’oltremanica. Quest’anno, la stagione delle grandi kermesse musicali inglesi promette di riportare sul palco una serie di band che da tempo hanno interrotto l’attività. A rimettersi insieme con l’estate sono gruppi inglesi ma anche americani, quelli più alternativi e coloro che in passato sono già stati parte del mainstream musicale.
All’avanguardia della moda 2010 ci sono i Libertines, l’oggetto di amore-odio non solo di milioni di rock fans, ma soprattutto di quello del loro fondatore, il capriccioso e trasgressivo Pete Doherty e del suo compagno di avventure, il martirizzato Carl Barat. Ma è solo l’inizio, sono molte le band a stelle e strisce che seguiranno il loro esempio, da mostri sacri del grunge come i Pearl Jam all’ultima reincarnazione dell’araba fenice Guns N’Roses.
Non è finita, perché il rapper più famoso di Detroit, Eminem, che non suona in Gran Bretagna dal 2003, sarà presente come headliner al T in the Park, a luglio in Scozia, mentre la leggenda del soul Stevie Wonder chiuderà la 40esima edizione di Glastonbury, il suo primo festival in assoluto sul territorio britannico. Molti di questi artisti non hanno album in uscita, il che sembra confermare che dopo la rivoluzione degli mp3 l’esibizione live è diventata la principale fonte di guadagno dei musicisti.
Il ritorno dei mostri sacri rischia però di oscurare la visibilità dei gruppi di oggi: ad esempio i Florence and the Machine, che nel 2009 hanno avuto grandissimo successo, saranno su molti palchi di festival ma in nessun caso come principale attrazione, anche se c’è chi insinua che il fascino del passato sia accresciuto proprio dalla scarsa originalità delle band di oggi. In ogni caso, con nomi come quelli citati, bisogna considerare che gli organizzatori dei festival si mettono al sicuro, evitando qualsiasi rischio di fiasco commerciale.