Felix Baumgartner, il base jumper austriaco che sta tendando di battere il record mondiale di caduta libera lanciandosi con il paracadute da 40.000 metri di altezza, ha compiuto un altro passo verso il coronamento del proprio sogno.
Lo scorso 15 marzo Felix ha infatti completato con successo il test più impegnativo al quale si è mai sottoposto, saltando nei cieli del New Mexico dalla rispettabile altezza di 21.818 metri.
Lassù, dove il sangue ribolle
L’atleta ha raggiunto la quota di lancio in circa 90 minuti a bordo di una speciale capsula pressurizzata sollevata da un pallone stratosferico. Baumgartner ha potuto così testare per la prima volta le performance della propria tuta di volo - un gioiello tecnologico simile a quello indossato dagli astronauti - oltre la Armstrong Line, cioè quella quota compresa tra i 18.900 e i 19.350 metri alla quale l’acqua entra in ebollizione a 37°C, la normale temperatura corporea umana.
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Raggiunta l’altezza prevista per il test Baumgartner ha completato una check list di 39 controlli, ha depressurizzato la capsula e si è lanciato nel vuoto. In pochi secondi ha raggiunto una velocità di oltre 580 km/h e dopo 3 minuti e 43 secondi, a poco più di 2000 metri di altezza, ha aperto il paracadute.
Il jumper ha toccato terra senza alcun problema a quasi 50 km dal luogo del decollo: è stato immediatamente accolto da un equipe medica che lo ha sottoposto a un check-up completo trovandolo in perfetta salute.
Volare nella storia
L’obiettivo di Baumgarntner è quello di battere il record di caduta
libera stabilito 52 anni fa dall’americani Joe Kittinger, un colonnello
dell’aereonatica americana che con gli scarsi mezzi tecnologici
dell’epoca si lanciò da 35.000 metri di quota, aprendo la strada ai
primi voli dell’uomo nello spazio.
Secondo gli esperti Baumgartner potrebbe diventare il primo uomo a
superare il muro del suono a corpo libero: 30 secondi dopo il lancio
dovrebbe aver raggiunto i 33.000 metri di quota e la velocità del suono
(1193,4 km/h). L’onda d’urto creata dal suo stesso corpo sarà tremenda e
per sopravvivere allo shock il paracadutista potrà solo assumere la
posizione a proiettile con le gambe unite e le braccia perfettamente
aderenti al corpo.
Scienza estrema
L’esperimento di Baumgartner non è guidato solo dal suo amore per
l’estremo ma anche dall’interesse scientifico: la tuta e il suo stesso
corpo saranno pieni di sensori che registreranno l’evoluzione dei suoi
parametri vitali offrendo ai ricercatori materiale unico per
approfondire gli effetti della velocità e dell’accelerazione su fisico e
cervello. (C'è chi si fa sparare come un proiettile e chi si beve un bicchiere di batteri: ecco le più grandi pazzie fatte per amore della scienza)
Anche gli esperti di tecnologia aerospaziale di tutto il mondo stanno
guardando con interesse i progressi del base jumper austriaco: il suo
volo potrebbe infatti essere utilizzato come primo test per un sistema
di rientro d’emergenza degli astronauti e dei turisti spaziali.
Se tutto andrà secondo i piani Baumgartner tenterà la prova ufficiale il
prossimo mese di giugno a Roswell, nel Nex Mexico (USA).
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