Il riscaldamento globale sta sciogliendo i ghiacci che è già, di per sé, un danno enorme per l’ambiente. Ma esistono alcune zone ghiacciate, come il permafrost, che sciogliendosi rilasciano tonnellate di gas metano e CO2.
Il permafrost, infatti, è un particolate tipo di terreno perennemente ghiacciato che si trova in prossimità dei poli e in alta montagna che, nel corso degli ultimi 10mila anni, ha letteralmente intrappolato i gas presenti nell’atmosfera. E la qualità dell’aria, dalla rivoluzione industriale ad oggi, non è stata delle migliori. Il problema è che il permafrost, a causa delle alte temperature, si sta gradualmente sciogliendo rilasciando gas - come l’anidride carbonica (Co2) e il metano - che contribuiscono a peggiorare l’effetto serra.
Così Sergey Zimov, un geofisico russo, sta cercando di ricreare le condizioni di vita presenti alla fine dell’Era Glaciale nel suo Parco del Pleistocene, un’area di 160 metri quadrati nel nord della Siberia. La sua teoria è che l’estinzione degli animali che abitavano la zona non sia dovuta al cambiamento climatico, ma alla caccia praticata per secoli dall’uomo. Secondo Zimov, ricreando la fauna e la flora del Pleistocene - ossia reintroducendo grandi erbivori e abbattendo gli alberi - è possibile rallentare, se non fermare, lo scioglimento del ghiaccio ed evitare il conseguente rilascio di oltre 500 miliardi di tonnellate di gas dannosi per l’ambiente.
Sarebbe l'habitat originario, secondo lui, a fermare lo scioglimento del ghiaccio. E per provare la sua teoria, sono ormai vent’anni che monitorizza la situazione della zona. Sebbene la sua idea fosse ritenuta folle agli inizi, adesso i risultati gli danno ragione: lo scongelamento del permafrost nell'area è rallentato. Il merito va alle grandi distese d'erba presenti nel parco in grado di riflettere maggiormente la luce rispetto a una zona boschiva, oltre al “lavoro” degli animali che calpestano il terreno, comprimendo la neve e aiutandolo a mantenere la temperatura più bassa.
Sergey Zimov, dopo vent’anni di lavoro e risultati alla mano, è quindi riuscito a convincere altri scienziati della validità della sua teoria. Come Adam Wolf, biologo dell'Università di Princeton, che auspica un grande finanziamento per ingrandire il Parco del Pleistocene ed evitare una catastrofe atmosferica, a questo punto, annunciata. (sp)
? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ?