Innovazione

Elezioni USA, il 22% dei votanti fa "outing" sui social network

Gli elettori più giovani stanno usando Facebook e Twitter per comunicare la propria preferenza, convincere gli indecisi ad andare a votare e incoraggiare la scelta di uno dei candidati. Con una partecipazione ancora più "social" rispetto al 2008.

Stanotte tutti gli occhi del mondo sono puntati sull'America: ma è già possibile carpire qualche informazione sui primi risultati analizzando i social network? L'ipotesi non è da escludere. Il 22% di tutti gli aventi diritto al voto ha scelto di condividere la propria preferenza online, secondo uno studio del Pew Research Center appena pubblicato.
Più di un elettore su cinque ha postato su Facebook (Guarda il grafico in tempo reale) o su Twitter il nome del candidato prescelto, soprattutto tra i più giovani chiamati alle urne. Il 29% dei votanti di età compresa tra i 18 e i 29 anni ha dichiarato per chi ha votato sui social, mentre il 34% li ha sfruttati per convincere amici e conoscenti a sostenere l'uno o l'altro candidato.

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Ha deciso di sbandierare la propria scelta il 25% di tutti gli elettori di Obama e il 20% di quelli di Romney (anche se secondo il centro di ricerca questo dato non è predittivo). Il 30% dei votanti intervistati ha riferito di aver ricevuto da conoscenti su Facebook o Twitter suggerimenti su come votare, mentre il 20% ha usato a sua volta Internet per incoraggiare il voto verso il proprio candidato preferito. La ricerca è stata effettuata 1011 americani adulti intervistati tra l'1 e il 4 novembre. Il volume di informazioni condivise sui social media emerso dallo studio è sorprendente e ancora più interessante sarà confrontarlo con quello che interesserà le prossime Presidenziali nel 2016.

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Una volta alle urne, però, meglio contenere gli entusiasmi social. Fotografare con lo smartphone la propria scheda di voto, con tanto dei nomi dei candidati prescelti, e postarla su Instagram, come stanno facendo alcuni elettori, è infatti illegale in molti stati. La legge serve a prevenire i casi di compravendita dei voti: chi posta la foto potrebbe averlo fatto per provare a qualcuno che ha votato per un determinato candidato. In Colorado, una foto e una condivisione di troppo potrebbero costare al malcapitato mille dollari (780 euro) di multa e fino a un anno di reclusione. In Michigan e alle Hawaii il voto sarebbe annullato mentre in altri stati è illegale entrare in cabina elettorale con il cellulare: la legislazione varia, comunque, di stato in stato. Meglio quindi essere prudenti e limitarsi - se proprio non si resiste - alle dichiarazioni senza immagini.

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6 novembre 2012 Elisabetta Intini
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