L’effetto serra nel passato ha causato un’estinzione di massa e oggi molti scienziati mettono in guardia da quello che potrebbe succedere se continuiamo a immettere anidride carbonica nell’atmosfera. E la colpa non sarebbe dei vulcani...
Vasti incendi, oceani acidificati e temperature elevatissime furono le principali cause dell'estinzione del 95% delle specie marine e del 70% di quelle terrestri 252 milioni di anni fa. Lo afferma Charles Henderson, professore di geologia presso l'Università di Calgary, che sostiene che questa fase critica durò per ben 20mila anni. La causa di questi cambiamenti nel pianeta Terra è riconducibile a numerose eruzioni vulcaniche che hanno rilasciato nell'atmosfera ingenti quantità di anidride carbonica. Non era né la prima volta né l'ultima che il nostro pianeta sprigionava una così elevata quantità di CO2 nell'atmosfera e non c'è motivo di ritenere che ciò non possa accadere nuovamente.
«Le preoccupazioni attuali sul riscaldamento globale sono legate ai gas serra e siamo diventati noi il 'nuovo vulcano'» afferma Henderson che continua spiegando che ci sono voluti almeno 20.000 anni per raggiungere livelli di CO2 tali da provocare la più grande estinzione nella storia della Terra.
Lo studio arriva alle due seguenti considerazioni: i gas a effetto serra hanno ucciso (e potenzialmente potrebbero farlo nuovamente) la maggior parte delle specie terrestri, e che per scatenare una reazione a catena non sarebbe necessario un evento catastrofico, ma potrebbe bastare una prolungata emissione di anidride carbonica. (mf)
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