Immaginate di essere in un Paese straniero. E di non sapere dove comprare una bottiglia d’acqua. Che fate? Chiedete informazioni al primo passante che incontrate lungo la strada.
Volunia, il nuovo motore di ricerca creato da Massimo Marchiori, docente di informatica all’università di Padova, e padre dell’algoritmo di Google (v. Focus n° 215) funziona proprio così: permette di incontrare il… “passante” a cui chiedere informazioni.
Quando sono nati i motori di ricerca (correva l’anno 1993) questo era solo un sogno: come chiedere la luna. E infatti il nome “Volunia” deriva dall’unione fra “volo” e “luna”, a indicare un’ambizione a staccarsi da terra per chiedere qualcosa di più.
Ancora in versione beta
Il progetto, nato nel 2008, è stato presentato oggi all’università di Padova: ma per un paio di settimane Volunia sarà accessibile solo ad utenti registrati: un esercito di circa 100mila beta-tester sparsi in tutto il mondo.
«Lo proveremo a blocchi di 5-10 mila utenti alla volta, fino ad arrivare a 100 mila persone: se regge con un afflusso di questa portata, potrà reggere tutto il mondo», spiega Marchiori. Ma come funziona esattamente Volunia? Focus.it l’ha provato in anteprima.
Born to be social
Il funzionamento di base è come quello a cui ci hanno abituati Google & C: una maschera di ricerca in cui inserire un termine (noi abbiamo provato con Focus).
Le prestazioni? I risultati sono meno accurati di quelli di Google: «Ma non è questo il punto» avverte Marchiori. «Non abbiamo le risorse di Google (soldi, uomini e mezzi) e non intendiamo competere col motore di ricerca di Mountain View. Semplicemente, offriamo qualcosa che gli altri motori non hanno».
Ma che cosa? Innanzitutto, l’aspetto sociale: accanto a ogni risultato, appare un’icona con 2 fumetti. Cliccandola, si apre una finestra con una chat, nella quale è possibile dialogare con quanti hanno visitato la stessa pagina, per leggere i forum dei visitatori passati o chiedere, in tempo reale, informazioni e commenti. Sia in modalità anonima che con il proprio nome o nickname.
«In questo modo» spiega Marchiori « Qualunque sito del web diventa vivo e attivo. Perché la vera ricchezza di Internet sono le persone».
La mappa del sito
L’altra novità di Volunia è la possibilità di visualizzare, con un solo clic (su un’altra icona che appare accanto ai risultati) l’anteprima della struttura del sito, come se fosse una mappa geografica: un modo immediato per avere un colpo d’occhio sulla struttura e i contenuti di un sito, senza essere costretti a navigarlo tutto.
Stesso risultato (grazie al pulsante “Media”, nella barra dei comandi superiore) si ottiene coi contenuti multimediali: si visualizza la mappa dei video, delle foto e dei file audio di un sito con un solo clic.
Com'è nato Volunia?
Ma chi c’è dietro Volunia? «L’idea» racconta Marchiori «mi è venuta nel 2008 e ho iniziato a lavorare con 4 collaboratori, fra colleghi e studenti dell’Università di Padova. Oggi siamo una squadra di 10 persone, a cui si aggiunge il supporto della società E4 Computer engineering di Scandiano (Re), che ha fornito e messo a punto i server (tra i clienti dell’azienda anche il Cern di Ginevra) e l’investimento di 2 milioni di euro da parte di Mariano Pireddu, imprenditore sardo con esperienza nel campo delle telecomunicazioni, che è mio socio in questa avventura».