Innovazione

Ecco perché Jelly Bean batterà la concorrenza

Google supera la concorrenza.

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Bello iOS 6, notevole Windows Phone 8, promettente BlackBerry X, ma qual è tra tutti il miglior sistema operativo mobile? Semplice, Jelly Bean: la nuova versione di Android non teme infatti paragoni e ha innumerevoli punti di forza.

"Il Project Butter ha permesso di eliminare anche il più piccolo rallentamento"
Jelly Bean in secondo piano - Tra le tante novità presentate in questi giorni al Google I/O 2012, la nuova release di Android è forse quella che ha riscosso meno successo presso il grande pubblico. Prodotti “tangibili” come il tablet Nexus 7 e l’hub multimediale Nexus Q hanno catalizzato l’attenzione, mentre Jelly Bean è passato un po’ in secondo piano. In realtà, il sistema operativo mobile di Google, giunto alla versione 4.1, è diventato davvero completo e maturo sotto ogni aspetto e ora non teme più rivali.

Quante app! - Sono innanzitutto i dati a parlare chiaro: 600.000 applicazioni nel Play Store contro le 650.000 dell’App Store e le 100.000 del Windows Marketplace, con BlackBerry App World non pervenuto. Insomma, quello che era il cavallo di battaglia di Apple è stato rimontato nell’arco dell’ultimo anno e adesso le due aziende californiane se la giocano alla pari. Per non parlare di Siri, l’ultima freccia nell’arco di Cupertino, che ora dovrà vedersela con Google Voice Search, sistema giovane ma avvantaggiato dal supporto ufficiale del miglior motore di ricerca del mondo.

Nuove mappe - Il sistema di navigazione satellitare era un altro tallone d’Achille di Android: le Nokia Maps, portate con successo in Windows Phone, sono storicamente una certezza, mentre le nuove Mappe per iOS 6 promettono di fare faville. L’applicazione Google Maps, dopo il divorzio dal colosso di Cupertino, è stata completamente rivista e rinnovata, con una nuova modalità 3D, la possibilità di funzionare anche offline e l’integrazione di Street View, che può fare letteralmente la differenza. Guarda il video qui sotto....

Un browser, tante piattaforme - Il browser predefinito di Android era già eccellente e i suoi tempi di caricamento erano insuperabili: con Google Chrome arrivano tante nuove funzioni interessanti, prima tra tutte la possibilità di sincronizzare segnalibri e pagine aperte tra lo smartphone - o il tablet - e il computer di casa. Qualcosa di simile è già stato presentato da Apple con il nome di iCloud Tabs e dovrebbe esordire insieme a iOS 6, mentre né Internet Explorer 10, né tantomeno il browser BlackBerry possono competere sotto questo punto di vista.

Notifiche su misura - Facebook era, invece, uno dei punti deboli di Apple, perché l’integrazione e soprattutto le notifiche non erano all’altezza di quanto offerto dagli altri sistemi operativi.

Con la nuova versione di iOS, la lacuna è stata appianata, almeno temporaneamente. Android Jelly Bean, dal canto suo, non potrà certamente migliorare il supporto per i social network, che è perfetto così com’è, ma rivedrà l’intero sistema di notifiche: gli avvisi saranno più ricchi di contenuti, potranno essere ridimensionati e saremo noi a scegliere quali visualizzare e quali, invece, censurare.

Più NFC per tutti - L’NFC è diventato ormai un must e sembra che nessuno possa più farne a meno: tra Passbook, Wallet e l’accoppiata Android Beam - Google Wallet non ci sono differenze degne di nota, così come non ne notiamo nei rispettivi software per effettuare le videochiamate tramite rete 3G. FaceTime, Skype e Google Talk funzionano tutti allo stesso modo, e non dimentichiamo l’ottimo outsider crossplatform Viber. A proposito di telefonate, Windows Phone rimane l’OS meno attrezzato per affrontarle perché, a differenza di iOS e Android, non permette di inviare automaticamente messaggi preimpostati o di passare in un attimo in modalità silenziosa.

Smart widget - Microsoft compensa tutto con le migliori icone per applicazioni: le sue Live Tiles sono belle, leggibili e piene di informazioni, a differenza di quelle presenti nelle dashboard degli altri sistemi operativi. Sotto questo punto di vista, Google ha ancora molto da imparare, visto che gli mancano perfino i badge di iOS. Finalmente abbiamo trovato una pecca in Android? Non del tutto, perché a Mountain View hanno sopperito ampiamente con i widget, che con Jelly Bean sono diventati addirittura “smart” e possono sistemarsi da soli in base allo spazio disponibile nella dashboard.

Multimedialità a gogò - Anche il tasso di multimedialità si è livellato tra i quattro contendenti: il supporto alle reti DLNA c’è per tutti, così come le applicazioni in grado di leggere qualsiasi tipo di file. Windows Phone 8 ha dalla sua la nuova tecnologia SmartGlass, mentre Apple continua a puntare sul sistema AirPlay. Google ha deciso di prendere spunto dalla rivale di Cupertino per il suo Nexus Q - funzionalmente parlando, la somiglianza con la Apple TV è impressionante - e per prima ha pensato di sfruttare l’NFC non solo per le transazioni economiche, ma anche per trasferire i file, mettendo a contatto due diversi dispositivi.

Smart App Update - Non sei ancora del tutto convinto che Jelly Bean sia il migliore e preferisci affidarti ancora al tuo iPhone? Eppure quante volte ti sarà capitato di non riuscire a effettuare tutti gli aggiornamenti dell’App Store in una volta sola, perché occupano troppo spazio nella memoria del melafonino? Con la nuova versione di Android questo pericolo è scongiurato, grazie al nuovo sistema chiamato Smart App Update.

In pratica, i googlefonini non dovranno più scaricare l’intero pacchetto per ogni applicazione, ma soltanto quei byte necessari per l’aggiornamento. In questo modo, sarà possibile risparmiare consistentemente anche sul traffico dati generato dal dispositivo.

Una noce di burro... - E come la mettiamo con quegli impercettibili, ma fastidiosissimi lag che, nonostante l’hardware di primissimo livello, affliggono in modo del tutto casuale gli smartphone Android? In effetti, a parità di caratteristiche tecniche, iOS e Windows Phone danno sempre l’impressione di una maggiore reattività. A Mountain View hanno lavorato sodo per sistemare anche questo aspetto e ora, grazie al Project Butter, tutto sembra risolto: con il triplo buffering - roba da acceleratori grafici per console - e una velocità di 60 fps, ogni animazione diventa super fluida.

E la batteria? - Rimane ancora un punto che tutti sembrano sottovalutare e che, invece, potrebbe capovolgere gli equilibri in futuro: la durata delle batterie. Vuoi per colpa dei processori sempre più performanti, vuoi perché nessuno s’impegna seriamente nello sviluppo di accumulatori più resistenti, di fatto i miglioramenti non sono tali da consentire la cara vecchia settimana di utilizzo del telefonino. Siamo certi che chiunque sarà in grado di conseguire questo risultato, a prescindere da tutto il resto, riscuoterà un grandissimo successo. (sp)

Le nuove frontiere di Google Earth for mobile

29 giugno 2012
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