Hacker sulle linee ferroviarie? Una possibilità inquietante. Ma così come sono riusciti a mettere KO siti, anche importanti, potrebbero riuscire a staccare la spina dei treni mandando il traffico nel tilt. Non è solo un’idea, ma una teoria illustrata da un esperto a una conferenza di hacking in Germania.
“I sistemi di comunicazione e commutazione adesso viaggiano sulle reti wireless”
Hacking pendolare - Hai presente di tutte le volte che, nel corso dell’anno, abbiamo parlato di siti resi inutilizzabili e inaccessibili da parte di hacker? Anche se, per i più precisi, si tratterebbe di cracker. Secondo Stefan Katzenbeisser, professore di tecnologia ed esperto tedesco di sicurezza presso la Technische Universität Darmstadt - potrebbe succede la stessa cosa sulle nostre linee ferroviarie. Niente incidenti, ma ritardi. Non certo una novità per noi pendolari italiani. Che gli hacker riuscissero invece sorprendentemente a fare arrivare i treni in orario?
Servizio KO - Gli attacchi alle linee ferroviarie seguirebbero le stesse regole già adottate con successo per bloccare il web: il cosiddetto DoS - denial of service - che mette al tappeto un sistema informatico attraverso l’invio di un'enorme quantità di richieste fino a impedirne lierogazione dei servizi. E lo sanno bene i proprietari di siti istituzionali come Cia ed FBI, - anche italiani come governo.it, senato.it, parlamento.it - e di grandi aziende come Sony.
Chiavi a rischio - Se, infatti, fino a non molto tempo fa il servizio ferroviario non faceva alcun affidamento su reti online, la tecnologia wireless sta gradualmente prendendosi carico dei sistemi di comunicazione tra il personale di bordo e quello a terra, ma anche dello scambio di dati e di informazioni tra i sistemi tecnologici e di segnalamento tra le ferrovie dei diversi paesi. È vero che, come rassicura il professor Katzenbeisser, la rete ferroviaria europea trasmette sulle frequenze GSM-R - più affidabili del GSM dei telefoni - ma bisogna comunque aumentare la sicurezza del sistema di crittografia dei dati. Le “chiavi” dei software di protezione dei dati - necessarie per garantire le comunicazioni tra treni e sistemi di commutazione - sono salvati su dispositivi fisici, come delle normali chiavette USB, e poi spediti in giro per l'installazione, aumentando il rischio che finiscano nelle mani sbagliate. Non è proprio il sistema di consegna, come dire, più sicuro del mondo…. (sp)
Chiara Reali
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