Internet si può trasformare in un arma a doppio taglio per le aziende. Da una parte segnala le tendenze e le mode che stanno nascendo. Dall'altro da voce e potere a chi critica i prodotti e ne segnala le pecche.
Il regista Morgan Spurlock. Per girare un documentario sugli effetti del cibo di McDonald's, è ingrassato tanto da mettere in pericolo la propria salute. E i medici lo hanno bloccato. |
Sono i cosiddetti trend setter e su di loro hanno messo gli occhi tutte le aziende all'avanguardia nelle tecniche di marketing.
Alcune società si sono addirittura specializzate e sfruttano Internet per scovare i trend setter: grazie ad appositi software scandagliano la Rete alla ricerca delle loro tracce, lasciate su pagine personali, forum o blog. Con tali informazioni i responsabili marketing possono prevedere la nascita di una nuova moda o di una nuova corrente di consumo.
La minaccia venuta dal web. Ma oltre che un'opportunità, la Rete può rappresentare una pericolosa minaccia. La facilità di diffusione delle informazioni ha favorito la nascita di nuove figure capaci di influenzare i comportamenti dei consumatori. In negativo.
Si tratta dei “Determined Detractor” (detrattori decisi), individui determinati a screditare un prodotto o un azienda e che hanno trovato in Internet uno strumento a basso costo per far circolare le proprie idee.
Paladini del consumatore? Il più celebre è Morgan Spurlock che prima girando un film e poi creando un sito, SuperSizeMe, ha attaccato Mc Donald's, evidenziando i rischi per la salute derivanti dall'abuso di cheeseburger e patatine.
Un'altra grossa azione di screditamento ha avuto come obiettivo il lettore MP3 iPod di Apple. Due giovani americani hanno dimostrato che le sue batterie durano solo 18 mesi e che il costo della loro sostituzione era superiore a quello del lettore stesso. Grazie alla loro azione, Apple ha drasticamente ridotto il costo dell'intervento di manutenzione. Tra le vittime illustri dei detractors c'è anche Starbucks, nota catena di pasticcerie americane, colpevole, secondo i promotori dell'azione di discredito, di servire prodotti non genuini e dannosi. Il bersaglio preferito sono in genere le grandi multinazionali: produttori di articoli sportivi accusati di ricorrere al lavoro minorile nei paesi poveri, compagnie petrolifere americane ritenute responsabili della guerra in Iraq. E contro di loro, promuovono boicottaggi, invitando a non acquistare determinati prodotti.
Attenzione alle bufale. Bisogna credere ad ogni appello al boicottaggio? Meglio verificare sempre con attenzione la fonte, per evitare di incorrere in qualche leggenda metropolitana.
In Italia, comunque, il fenomeno è ancora limitato e sono per lo più associazioni di consumatori e note trasmissioni televisive a farsi portavoce delle proteste dei singoli.
(Notizia aggiornata al 30 dicembre 2004)