È probabile che in futuro carri armati e soldati saranno “rivestiti” da un’armatura ispirata a... un pesce africano. I particolari materiali che caratterizzano la sua corazza di difesa nascondono infatti interessanti segreti, utili a mettere a punto materiali altamente tecnologici. (Andrea Porta, 30 luglio 2008)
Ancora una volta la natura ispira la tecnologia. Questa volta è il turno del Polypterus senegalus, un pesce africano caratterizzato da una sofisticata e resistente armatura che lo protegge dall’attacco dei predatori. Christine Ortiz con alcuni colleghi del Mit la sta studiando: il suo obiettivo è quello di carpirne i segreti per sviluppare materiali e strutture innovative da impiegare soprattutto in ambito militare. Sui campi di battaglia infatti un materiale di questo tipo potrà essere utile a realizzare strutture super resistenti di protezione per i veicoli da guerra e, forse, anche vere e proprie armature per proteggere i soldati. Il “guscio”, caratterizzato da vari componenti di diversa forma e spessore allineati e uniti tra loro secondo un criterio che gli scienziati stanno studiando, è stato utile al Polypterus soprattutto nel passato, quando il pesce si batteva contro scorpioni giganti e altri "mostri".