Tra le bancarelle delle sagre paesane, c'è sempre un venditore di stampe da quattro soldi che propone al pubblico qualche autostereogramma: per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, sono quegli strani quadri pieni di elementi geometrici ripetuti all'infinito, dall'aria vagamente psichedelica. Solo pochi tra quelli che li conoscono, invece, saranno riusciti a vedere le immagini tridimensionali che millantano, perché bisogna posizionarsi alla giusta distanza, sfocare la vista in modo opportuno ed alla fine qualcosa talvolta appare davvero. Il procedimento è tutt'altro che semplice, ma pensate come sarebbe se doveste impegnarvi in questo modo tutte le volte che volete guardare la televisione. Ovviamente stiamo esagerando, ma l'analogia tra autostereogrammi e la nuova TV glasses-less 3D di Toshiba è quantomeno inquietante.
Ne abbiamo già parlato circa un mese fa ed ormai tutti l'attendevamo con impazienza, soprattutto dopo che Nintendo ha annunciato che il suo 3DS non arriverà sul mercato prima della prossima primavera, ma solo ieri è arrivato l'annuncio ufficiale: a dicembre sarà in vendita la prima TV 3D che non richiede l'uso d'occhiali, verrà prodotta da Toshiba e sarà disponibile in due differenti versioni, una da 12'' al prezzo di circa 1.000€ ed una da 20'' che costerà più o meno il doppio. Come precisato dal produttore stesso, sono dispositivi ad uso personale, perché per percepire correttamente l'effetto stereoscopico occorre porsi ad una distanza dallo schermo di 65cm nel primo caso e di 90cm nel secondo ed al momento non sono in programma modelli di dimensioni maggiori. Perciò chi fantasticava già di regalarsi a Natale una TV glasses-free per il proprio salotto o quantomeno per la camera da letto, è meglio che cambi idea, perché al massimo potrà utilizzarla come monitor per il PC. La tecnologia utilizzata è simile a quella presentata in precedenza da Nintendo, con uno speciale foglio di microscopiche lenti perpendicolari posto sopra ad un classico display LCD, per rifrangere l'immagine in modo tale da creare l'effetto tridimensionale: l'idea può certamente apparire sfiziosa se applicata ad una console portatile, mentre proposta con queste notevoli limitazioni su grande scala suscita qualche ragionevole dubbio.
La terza dimensione si conferma, quindi, il tormentone tecnologico del 2010 e l'industria audiovisiva ormai ne è totalmente soggiogata: adesso l'imperativo è migliorarne la qualità e, soprattutto, la fruibilità e sarà questo il fulcro della sfida di mercato del futuro. Toshiba ha mosso il primo passo di un lungo cammino, mentre ora la nostra curiosità si sposta su chi compirà i prossimi passi ed in particolare chi riuscirà finalmente ad arrivare al traguardo del glasses-free perfetto.
Ad esempio, voi su chi scommettereste?