La decisione tanto attesa è arrivata: nella riunione del 5 luglio, l'International Board ha autorizzato l'utilizzo di tecnologie sulla linea di porta per evitare quelli che appassionati di calcio e commentatori tv chiamano "gol fantasma".
Sarà utilizzata per la prima volta in occasione del mondiale per club in calendario a dicembre a Tokio. Il secondo test sara quello della Confederations cup 2013 con un obiettivo: avere certezze per il Mondiale 2014, quando finalmente potremo dire addio ai gol fantasma
Guarda la nostra Top Ten dei gol fantasma più clamorosi di sempre.
Ad aprile, senza troppi clamori, si è conclusa la prima fase della sperimentazione. Sotto il controllo vigile dei ricercatori dell’EMPA (i laboratori federali svizzeri di scienza e tecnologia dei materiali), gli otto sistemi candidati – progettati da aziende specializzate e da centri ricerca – sono stati messi alla prova sul campo da una serie di macchine (tra cui un “cannone” spara-palloni piazzato a 6 metri dalla porta e una slitta che obbligava la palla ad attraversare la linea “fatale” a una velocità e con un inclinazione prefissate), in presenza di ostacoli visuali che simulavano la presenza di giocatori, alla luce del sole e con quella dei riflettori.
Entro un secondo da ogni gol rilevato, il dispositivo di turno doveva far vibrare l’orologio dell’arbitro e inviare una segnalazione luminosa nel display. A superare la prova e a essere ammessi alla seconda e decisiva fase di test sono stati soltanto due sistemi: si chiamano Hawk Eye e GoalRef.
Quali sono i concorrenti?
Il primo è una vecchia conoscenza degli appassionati di sport: Hawk Eye
(che significa “occhio di falco”) è infatti da qualche anno il “giudice
di sedia virtuale” nei più importanti tornei di tennis. Attraverso un
sistema di telecamere cattura – con un margine di errore di appena 3
millimetri – l’esatta posizione della pallina, poi grazie a un computer
ne riproduce la traiettoria e ne mostra la ricostruzione in 3D su uno
schermo: a quel punto basta vedere se la "traccia virtuale" lasciata sul campo
dalla pallina è al di là o al di qua della linea e il punto viene
assegnato al... legittimo titolare.
Super telecamere in campo
L’applicazione pensata per il calcio dovrebbe funzionare in un modo abbastanza simile e, anche se adesso la società produttrice non vuole fornire informazioni, tempo fa aveva rivelato qualche dettaglio. L’occhio di falco calcistico si basa su computer e software grafici che elaborano le immagini provenienti da una serie di telecamere ad alta frequenza che riprendono ben 500 fotogrammi ogni secondo (fps), ovvero un’istantanea ogni 2 millesimi di secondo, l’ideale per analizzare una traiettoria “incriminata” al computer. Per avere un’idea, le telecamere usate per le normali riprese tv (che “vanno” a 25 fps), catturano un fotogramma ogni 4 centesimi di secondo, un intervallo di tempo durante il quale un pallone che viaggia a 50 km/h percorre ben 52 centimetri: troppo per pensare di ricostruire il percorso della palla in modo accurato.
L'altro sistema che era arrivato in finale si chiama Goalref e proviene niente meno che dai laboratori dell’Istituto tedesco di tecnologia Fraunhofer (quello, tanto per dire, che ha dato un contributo decisivo all’invenzione dell’mp3). Anche per Goalref i dettagli tecnici sono stati coperti dal riserbo fino all'ultimo. Si sa soltanto che è basato su un pallone con, all’interno, un trasmettitore di onde radio e su porte intelligenti i cui pali “sentono”, attraverso la variazione del campo magnetico, se il pallone ha completamente varcato la linea del gol. Rispetto all’occhio di falco questo sistema sembrava favorito perché richiede una strumentazione compatta e poco ingombrante. E invece, qualche ora fa, il verdetto dell'International Board: alla prossima edizione del Mondiale per club in Giappone, farà il suo debutto Hawk Eye.