La plastica, come la maggior parte dei polimeri sintetici, è una lunga molecola lineare composta da monomeri, unità base che possono essere costituite da molecole identiche, o da combinazioni di due o più molecole diverse. Per produrla è necessaria una reazione chimica, durante la quale i monomeri si saldano l’uno all’altro e formano una catena. La polimerizzazione avviene per una combinazione di calore, pressione e reazioni enzimatiche di catalizzazione. Il risultato può essere un’addizione (i monomeri rimangono quindi intatti), o una condensazione (parti di molecole si saldano tra loro). Il comune polietilene, utilizzato per i sacchetti, è per esempio costituito da monomeri di etilene, un composto che, in natura, si trova nella frutta matura. La polimerizzazione viene innescata da un catalizzatore, il perossido di benzoile, che con il calore si spezza in due frammenti, due radicali liberi, ciascuno dei quali ha alcuni elettroni disponibili per formare altri legami. Gli elettroni si legano a un atomo di carbonio di una molecola di etilene, che a sua volta si rende disponibile a legarsi con un’altra, provocando una reazione a catena. Diverso il caso del Pet (polietilentereftalato), la plastica delle bottiglie: si forma per reazione tra due monomeri diversi, il glicole etilenico e l’acido tereftalico.
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