Queste danzatrici volteggiano accanto a un partner molto speciale: il loro scheletrico alter ego. Non si tratta di un'installazione artistica, né di una trovata pubblicitaria, ma di uno studio molto divertente e bello da vedere finalizzato a un nobile scopo: alleviare i dolori che le ballerine sono costrette ad affrontare dopo una vita sulla scena.
Stress test per cartilagini
Le ballerine sviluppano spesso problemi alle anche che medici e ricercatori studiano con la tecnica della risonanza magnetica (MRI). Ma si tratta di una tecnica non dinamica, che studia solo una porzione limitata di corpo fermo. Alle tradizionali risonanze sui corpi delle danzatrici, Magnenat-Thalmann ha abbinato la tecnica del motion capture. Le danzatrici studiate hanno eseguito alcuni passi indossando una tuta che registrava i loro movimenti, e questi dati sono stati utilizzati per "animare" i loro scheletri.
Speciali algoritmi hanno poi permesso di calcolare quali siano le aree più sollecitate (per esempio, quelle che stressano di più la cartilagine, causando deformazioni che potrebbero in futuro creare problemi ossei). Per arrivare a questi risultati, occorre una settimana di lavoro a soggetto. Un po' troppo per pensare di estendere la tecnica a ogni danzatore, ma in futuro si potrebbero ottenere analisi più veloci. I prossimi scheletri in movimento a finire sotto la lente saranno quelli dei calciatori.
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