La tecnica usata è quella dell’ecometria, che sfrutta strumenti come l’ecoscandaglio o l’ecogoniometro, costituiti da un “proiettore” e da un “trasduttore”. Il primo trasforma impulsi elettrici in ultrasuoni di frequenza determinata, il secondo compie l’operazione inversa: trasforma gli ultrasuoni in impulsi elettrici. L’apparecchio di misurazione, comprendente proiettore e trasduttore, è situato sotto la chiglia di una nave.
Il proiettore lancia un fascio di onde verso il fondo marino, il quale le riflette facendole tornare verso il trasduttore. Questo, a sua volta, le trasforma in impulsi elettrici, che vengono analizzati dall’apparecchio di misurazione. Calcolando il tempo che le onde impiegano ad andare e tornare e sapendo qual è la loro velocità di propagazione nell’acqua, si stabilisce a che distanza si trova il fondo marino dalla chiglia della nave. I dati vengono elaborati da un computer che mostra su uno schermo le varie profondità.