Il pioniere delle bevande gassate fu il francese Gabriel Venel: nel Settecento unì all’acqua bicarbonato di sodio e acido cloridrico. L’idrogeno dell’acido reagì con il bicarbonato, producendo anidride carbonica. Ma il cloro e il sodio a loro volta producevano cloruro di sodio, cioè sale, e l’acqua non ebbe successo. Oggi, le apposite polverine contengono acido tartarico anziché cloridrico. In seguito si trovò anche il modo di produrre la reazione in un recipiente a parte. Qui si scaldava la soluzione e il gas era convogliato con un tubo nella bottiglia con l’acqua. Quando si riuscì a liquefare l’anidride carbonica (1823) e poi a solidificarla (ghiaccio secco) si poté anche trasportarla. Inoltre, l’anidride carbonica solida generava gas ad alta pressione, e questo ne rendeva più immediato l’assorbimento nei liquidi. Oggi l’inserimento delle bollicine si fa per iniezione nel liquido di anidride carbonica gassosa ad alta pressione.