Programmi del computer che si comportano come organismi viventi. E diventano più complessi.
La vita nel computer segue spesso regole non diverse da quelle della vita vera. E diventa sempre più complessa |
Dopo aver creato alcuni programmi di varia complessità, hanno lasciato che si evolvessero nell'ambiente virtuale di un computer.
Si sono verificati, in questo ecosistema al silicio, gli stessi fenomeni che i paleontologi e i biologi hanno visto in natura. I programmi hanno infatti subito alcune mutazioni, che hanno consentito loro di variare la “struttura” e le funzioni, e si sono diversificati rispetto ai programmi “antenati”.
Aumenta l'efficienza. Ma la cosa più sorprendente è stata la nascita, sempre all'interno di questi programmi, di mutazioni che hanno modificato il programma in modo da renderlo più efficiente nello sfruttare l'energia utilizzata per la replicazione. Esattamente come accade in natura, spesso una sola mutazione è sufficiente a migliorare (spesso in maniera rilevante) l'efficienza dei programmi.
Col tempo, le varie “popolazioni” di programmi riuscirono inoltre a evolvere l'abilità di effettuare complesse funzioni logiche, che non esistevano nei programmi originali. Questi minuscoli “organismi virtuali” hanno mostrato come funzioni complesse possono evolvere anche con l'accumulazione passo passo di piccoli cambiamenti. Esattamente come era stato predetto da Darwin, circa 150 anni fa.
(Notizia aggiornata al 21 maggio 2003)