Non importa se usate Mac o Windows, se ne capite solo quel tanto che basta per cavarvela o se siete "il tecnico di famiglia": essitono alcuni trucchetti e scorciatoie utili per fare della tecnologia una vostra alleata e non più un'avversaria. Per risparmiare tempo e usare il computer in modo sempre più veloce, evitando errori, perdite di dati, ripetizioni inutili e tutti i guai più comuni.
(Eugenio Spagnuolo, 7 giugno 2010)
La più ottimistica definizione del pc, è sicuramente quella francese. Oltralpe computer si dice ordinateur, termine che discende etimologicamente dall’ordinator latino, “colui che mette in ordine, che regola”. Ma siamo sicuri che sia proprio così? Che il computer davvero metta ordine nelle nostre vite? E non il contrario?
Bancarotta postale
Sicuramente l’idea di un computer “ordinatore” non va bene per Lawrence Lessig, un professore di Stanford, che nel 2004 è stato costretto a gettare le armi di fronte alla sua casella e-mail intasata di messaggi, vecchi di due anni. Alcuni erano importanti, altri forse solo spam: Lessig per non impazzire nel leggerli, preferì cancellarli e perderli tutti. Dichiarando la prima “bancarotta postale” della storia. Probabilmente anche a voi la definizione francese non calza a pennello: quante volte vi sarà capitato di cambiare pc e perdere la password per accedere ai vostri siti web preferiti? Oppure di vedere cancellati file e dati preziosi per colpa di un virus e del reset dell‘hard disk? O, ancora, di non riuscire a portare a termine un lavoro a causa delle mille distrazioni che vi arrivano proprio dal pc, colui che dovrebbe portare ordine nella vostra vita?
Il computer risolve un problema, ma ne crea altri tre
In realtà, l’errore è quello di dare per scontato che il computer da solo può mettere ordine nella nostra vita. Non è affatto così. Il computer è solo un assistente. Il lavoro “sporco” tocca sempre a noi.
A pensarla così è Gina Trapani, programmatrice web di origini italiane, e autrice di uno dei blog più letti del mondo: Lifehacker. Chi non lo conoscesse scoprirà una vera e propria miniera d’oro di trucchi per migliorare la propria vita (professionale e non solo). Alcuni di questi trucchi la Trapani li ha anche raccolti in un libro intitolato “Upgrade your life - migliora la tua vita”.
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Soluzioni per tutti
Si tratta di soluzioni figlie del buon senso e di una certa pratica quotidiana con i computer, sviluppate in stile 2.0, con l‘apporto dei lettori del blog. Prendiamo l’e-mail. Se il professor Lessig avesse letto il libro, saprebbe che la cartella posta in arrivo va svuotata ogni giorno, che a ogni e-mail va dedicato al massimo un minuto e che quelle che richiedono maggiori attenzioni vanno suddivise in tre cartelle (“Archivio“, “Attesa” e “Seguito“), dove mettere la posta man mano che arriva, svuotando la “posta in arrivo“.
Parola d’ordine: semplicità
Un altro trucchetto utile a sopravvivere allo stress da computer è quello di organizzare i nostri dati e i file in non più di 6 cartelle (“la semplicità riduce la fatica”, scrive Gina Trapani) e imparare a usare sistemi di ricerca file come Google Desktop. Ma gli esperti di Lifehacker hanno una soluzione anche per le password. Inutile provare a ricordarle tutte: meglio - si legge - “se si ha un insieme di regole per generarle” (nel libro si spiega come).
Ma a cambiare, spiega diffusamente la Trapani, non deve essere solo il modo in cui usiamo il computer. Sfogliando i titoli dei capitoli del libro, si capisce che se vogliamo “fare un upgrade” alla nostra vita è il nostro approccio a dover cambiare. Come?
Il capo? Non è un cretino. Sei tu!
Beh, il primo passo è imparare a considerasi il proprio capo. E a darsi degli ordini. Poi Lifehacker spiega come costruire una mappa del tempo, in modo da poterlo gestire. E qual è la formula segreta per prendere una nuova buona abitudine. Infine come creare una “No-fly zone”, cioè “quel luogo meravigliosamente produttivo in cui si perde ogni spazio e tempo e si riesce a chiudere un lavoro”. Insomma uno stato d’animo a prova di distrazioni. Soprattutto quelle di internet. In grado di trasformare qualsiasi computer in un “disordinateur”. Con buona pace della lingua francese.