L’altimetro misura l’altitudine, cioè l’altezza sul livello del mare, assunto come quota zero. Poiché la pressione atmosferica diminuisce all’aumentare dell’altezza, calibrando opportunamente lo strumento si può ottenere l’altitudine a cui ci si trova dalla misura della pressione circostante. Nel caso degli aerei la calibrazione dell’altimetro è fondamentale: infatti, una determinata pressione atmosferica non corrisponde sempre alla stessa altitudine, ma varia leggermente a seconda delle condizioni meteorologiche locali. Per questa ragione, prima dell’atterraggio, la torre di controllo comunica via radio all’aereo in avvicinamento il valore della pressione al suolo in quel luogo e in quell’istante, in modo che il pilota possa tarare l’altimetro. Oggi, per migliorare la sicurezza, su quasi tutti gli aerei è presente anche un altro tipo di altimetro, detto radioaltimetro, che misura direttamente la distanza del velivolo dal terreno sottostante. Esso funziona calcolando il tempo che un’onda radar emessa dall’aereo impiega a raggiungere terra e a tornare indietro. Minore è il tempo, minore è l’altezza dell’aereo dal suolo.