Le televisioni a pagamento (Pay-tv) sono normali emittenti televisive. Il loro segnale, però, non è traducibile immediatamente in immagini e suoni dai normali televisori, ma è “codificato” e quindi leggibile soltanto dai televisori che dispongono di un particolare apparecchio, chiamato decoder. Questo viene dato in noleggio all’abbonato dalla società che gestisce la pay-tv. Ogni rete di pay-tv, prima di emettere il segnale all’esterno, lo fa passare attraverso un apparecchio costituito da una serie di circuiti elettronici, che lo codificano: per esempio, invertono le immagini, trasformandole da positive in negative; oppure le scompongono orizzontalmente. Inoltre, nascondono l’ audio con un fruscio. Al segnale della trasmissione ne viene aggiunto un altro che contiene tutti i codici, diversi l’uno dall’altro, dei decoder degli abbonati. Quando un decoder riceve il segnale della stazione emittente attraverso la normale antenna, legge anzitutto la parte contenente i codici e verifica se fra di essi c’è quello che la società ha assegnato all’abbonato. In caso affermativo fa passare il segnale attraverso i suoi circuiti elettronici, che compiono l’operazione inversa rispetto alla codifica iniziale e lo invia al televisore. Il segnale può così arrivare finalmente allo schermo in modo corretto.