Un dritto micidiale può raggiungere i 177 km orari di velocità: ma come si stabilisce questo valore? L'argomento torna di attualità nel giorno di inizio, a Londra, del Torneo di Wimbledon, celebrato dal Doodle di Google.
La gara di tennis più celebre al mondo si svolse per la prima volta nel 1877 sull'erba dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club di Wimbledon - che fino ad allora si chiamava solo All England Lawn Croquet Club - esattamente 140 anni fa. Le edizioni però non sono state 140 ma 131 (se ne saltarono alcune a causa dei due conflitti mondiali).
Tornando alla domanda iniziale, la misurazione si effettua usando due radar, puntati verso la linea centrale di ognuna delle due metà campo. Prima che il tennista serva la battuta, il radar a lui più vicino viene attivato: emette quindi delle onde a una frequenza nota.
Quando le onde intercettano la pallina in movimento, vengono riflesse: la loro frequenza è a questo punto diversa, e dipende dalla velocità della pallina (il cosiddetto effetto doppler, che è lo stesso su cui si basa il funzionamento degli autovelox per misurare la velocità delle automobili).
L’onda riflessa viene quindi intercettata dal medesimo radar: dalla differenza tra la frequenza di emissione e quella riflessa si risale matematicamente (tramite computer) alla velocità della pallina.
Nessuna intromissione. I puntatori radar (detti radar guns) sono inoltre dotati di filtri addizionali in grado di leggere un solo tipo di palla per volta (palla da tennis, da baseball, da calcio): questo per eliminare ogni interferenza possibile con altri oggetti che si trovassero sulla traiettoria.