L’aereo viene spinto da una catapulta ideata, nel modello oggi usato, da C. Mitchell, della marina britannica, e sperimentato per la prima volta nel 1949 sulla portaerei Perseus. È composta da due cilindri situati sotto il ponte di volo, all’interno dei quali scorrono due pistoni. Grazie a una scanalatura praticata lungo i cilindri, i due pistoni sono collegati tra di loro da una specie di pattino. Su questo è fissato un gancio che, attraverso una fessura rettilinea, sporge sulla superficie del ponte e al quale viene collegato l’aereo. Al momento del lancio, i pistoni sono spinti in avanti dal vapore ad alta pressione fornito dalle caldaie dell’apparato motore della portaerei e la spinta, attraverso il gancio, viene trasmessa all’aereo. I due cilindri hanno il diametro di alcune diecine di centimetri e sono lunghi una sessantina di metri. Un gruppo di valvole regola la velocità di lancio a seconda del tipo di velivolo. Le catapulte più moderne possono imprimere anche agli aerei più pesanti accelerazioni superiori di quattro volte a quella di gravità.