Brevettato nel 1953 dalla Raytheon Manufacturing Company del Massachusetts, il forno a microonde riscalda con grande rapidità i cibi. Usato in un primo tempo soltanto in bar e ospedali, questo elettrodomestico ha incominciato a diffondersi alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti e da alcuni anni è arrivato anche in Italia. Velocissimo (può cuocere una mela in 90 secondi e un arrosto di un chilo solo in 15 minuti), il forno a micro onde funziona grazie a un generatore di corrente ad alta frequenza, detto magnetron, che trasforma l'elettricità in onde elettromagnetiche. Girando lentamente, una spedie di "ventilatore" riflette sulle pareti metalliche queste onde che attraversano recipienti di qualsiasi tipo, senza scaldarli, agendo quindi direttamente sulle molecole d'acqua contenute nei diversi cibi. Sotto il loro effetto, gli atomi di idrogeno e di ossigeno che compongono queste molecole cambiano polarità ben 2,45 miliardi di volte al secondo. Passando dal polo positivo a quello negativo e viceversa si determina un aumento della temperatura interna dei cibi, che porta alla loro velocissima cottura.