La registrazione dei suoni trasforma onde sonore in dislivelli dei solchi (nei dischi di vinile) o in livelli di magnetizzazione (nei nastri) che mantengono una stretta corrispondenza (analogia) con timbro e frequenza dell’onda sonora. Nella registrazione digitale, invece, i suoni sono codificati come numeri binari (composti cioè di tanti zero e tanti uno), che sono poi incisi sui cd come altrettanti forellini. Il termine “digitale” deriva dall’inglese digit, che significa cifra.