Dal prossimo mese di novembre, sarà fornito come dotazione standard in tutte le automobilli di nuova immatricolazione in Europa. Parliamo dell’ESP (la sigla sta per Programma Elettronico di Stabilità), l'ormai celebre sistema antisbandata ideato nel 1995 dalla Bosch che, secondo alcuni studi, può evitare fino all'80% degli incidenti dovuti a sbandamento.
Come funziona?
Alcuni sensori, posizionati sulle 4 ruote dell’auto e sullo sterzo, inviano segnali ad un microcomputer, che verifica che la direzione di marcia corrisponda effettivamente alle intenzioni del guidatore. In pratica 25 volte al secondo l'ESP controlla dove vuole andare il conducente e dove, in realtà, sta andando il veicolo.
In caso di guai
Se l’auto sbanda per un errore del guidatore o a causa di una manovra veloce per evitare un ostacolo improvviso che si presenta in mezzo alla strada, l’ESP interviene prontamente, in modo più rapido di quanto possa fare l’uomo.
L’ESP può frenare ogni singola ruota, indipendentemente l’una dall’altra, in misura diversa affinché l’autoveicolo mantenga la corretta traiettoria. L’ESP, inoltre, può intervenire anche per "dosare" la potenza del motore.
Prevenire è meglio
Si tratta, come per il "mitico" ABS, di un sistema di sicurezza attivo: è cioè in grado di intervenire prima che avvenga l’incidente, evitandolo. I costruttori di auto ne hanno riconosciuto l'efficacia e l'utilità al punto che, attualmente, il 78% delle vetture europee lo ha a bordo.
Che cos’è l’ESP e come funziona?
I segreti del sistema che evita fino all'80% degli incidenti causati da sbandamenti.
