È un nuovo progetto che è partito giovedì scorso ed è la più grande ricerca sugli effetti che l'uso del telefonino può causare, mai effettuata su un così lungo termine: 30 anni.
“Sarà lo studio più completo del settore”
Il progetto - L'idea è del Professor Paul Elliott del Department of Epidemiology and Public Health e il progetto si pone di tracciare almeno 250.000 persone in 5 paesi europei: Gran Bretagna, Finlandia, Olanda, Svezia e Danimarca. Il nome è “Cohort Study on Mobile Communications”, abbreviato Cosmos, ed è una novità tra gli studi del settore, perché esaminerà il collegamento tra l'uso del cellulare e le malattie che potrebbero essere colllegate, come il cancro e le patologie neurologiche e cerebrali, con modalità del tutto nuove.
Diretta o differita - Prima di tutto le coordinate temporali: altri studi simili, già effettuati in passato, ad esempio dal WHO (World Health Organization) o dalla American Cancer Society, hanno indagato il fenomeno in un lasso di tempo di inferiore, in media dieci anni. Altre ricerche sono state effuate in diretta, altre ancora rivolgendosi a un bacino di persone già affette da tali patologie, esaminando l'uso del telefonino fatto dall'utente in precedenza. Invece Cosmos illustrerà l'uso sul lungo periodo. E a partire da oggi. Perché i sintomi di molti tumori necessitano una decade o più, per manifestarsi.
Con precisione - Cosmos raccoglierà i dati volontari: stato di salute, bolletta telefonica e dei questionari, con: le telefonate dei 5 anni precedenti, la loro durata, il periodo e i fattori esterni. Perché sonderà anche i dettagli: gli utenti erano soliti portare il telefonino in tasca, al petto o in borsa? Facevano uso o meno di auricolari, vivavoce e altri supporti per non tenere all'orecchio il cellulare? Le risposte tra 30 anni.