I cartoni animati, soprattutto lungometraggi come Cenerentola, Peter Pan o La Bella e la Bestia, hanno spesso una duplice funzione: in primo luogo fanno ridere e divertire i bambini, ma se si guardano attentamente, magari con qualche annetto in più, spesso celano un secondo ruolo, quello educativo. Per questo motivo, la Disney, ed in particolare il direttore creativo della Pixar John Lasseter, si trova a dover affrontare dure critiche.
Un lungometraggio recente che ha avuto un grande successo è stato Cars, in cui i vari personaggi sono delle automobili dotate di pensiero: il seguito, Cars 2, uscirà proprio oggi nelle sale cinematografiche ma sarà accompagnato da un polverone scaturito per alcune decisioni prese dalla Disney. In particolare, alcuni blogger non hanno condiviso la scelta dei "cattivi" nel film, ovvero la Big Oil: questo termine è una parola generica per indicare le più grandi compagnie petrolifere come Shell o British Petroleum. Il valore principale trasmesso dal film ai bambini che andranno al cinema sarà quindi quello di respingere il petrolio per abbracciare forme di energia alternative: giusto, penserete, ma alcuni non la pensano così. Il blogger Christian Toto ad esempio si domanda: "Non si rendono forse conto di quanto petrolio sarà bruciato portando i gadget di "Cars 2" ai punti vendita?"; aspre critiche anche da molti conservatori, come si legge in un blog in cui lo scrittore afferma che non farà vedere il film ai suoi figli.
Forse a volte si cerca di trovare sempre e comunque un pretesto per creare polemica: far trapelare questi valori in Cars 2, a mio modesto parere, è un'azione degna di lode, soprattutto se si pensa che la Disney è uno dei mass media in grado di influenzare veramente il pubblico, soprattutto avendo a che fare con le nuove generazioni. Impegnarsi oggi per un futuro migliore.