Disastri ambientali riguardanti il riversamento in mare di petrolio, come quello colossale avvenuto poco tempo fa nel Golfo del Messico, potrebbero avere in futuro un impatto decisamente minore sulla Terra grazie a un nuovo progetto: una barca a vela gonfiabile in grado di raccogliere il petrolio fuoriuscito.
Questo dispositivo, denominato "Protei", potrà essere comandato da terra, e si dirigerà nella zona da ripulire: il suo creatore, Cesar Herada, spera di vederlo solcare i mari al più presto possibile, in modo da mettere una pezza ai nostri errori. Queste barche avranno una grande autonomia di carico, e saranno in grado di raccogliere fino a ben 2 tonnellate di petrolio ciascuna per ogni viaggio: immaginate l'ipotetica portata di una intera flotta di "pulitori". Essendo senza pilota, inoltre, questi apparecchi potranno essere utilizzati anche in altre situazioni pericolose, senza dover mettere a repentaglio la vita di un uomo: un esempio coerente con il presente potrebbe riguardare il controllo della radioattività nell'acqua al largo di Fukushima. Come già detto, attualmente le navi sono controllate dalla riva ma si crede che in futuro possano essere guidate da algoritmi e dati GPS, riducendo ulteriormente la presenza umana.
Sarò cinico, ma sorge spontanea in me una domanda: è vero amore per la natura o impossibilità di rinunciare a ingenti perdite di "oro nero"?