Al posto del silicio utilizza micro-bolle. Rivoluzionerà il mondo degli esperimenti scientifici.
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I ricercatori del Mit hanno sviluppato un computer che sfrutta microbolle simili a queste. Foto: © Manu Prakash/Mit |
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Veloce in laboratorio...
La nuova macchina ha già un futuro nei laboratori di chimica, dove può fare lo stesso lavoro di apparecchiature di analisi piene di tubi, valvole e provette in una frazione dello spazio occupate da queste e almeno 100 volte più velocemente. Insomma, è un'anteprima dell'obiettivo di queste ricerche, che vogliono infilare un intero laboratorio in una bollicina d'acqua.
...lentissimo sulla scrivania
Quanto a calcoli, però, il processore a liquido è una tartaruga: 1.000 volte più lento dei normali pc di oggi, che sfruttano chip a 2 e 4 processori, come i Dual Core e i nuovissimi Quad Core di Intel. E proprio in questi giorni l'azienda americana ha presentato il suo prototipo 80-Core: un singolo chip al cui interno lavorano, tutti insieme, ben 80 processori! È quasi come avere "80 pc in uno", e anche un normale notebook sarà più simili a super computer come l'Earth Simulator o uno degli altri 499 top pc che appaiono nella classifica annuale di Super Computing e che hanno l'unico "difetto" di essere piuttosto ingombranti: dai 3.000 mq in su.
Per avere il massimo nelle dimensioni di una scatoletta o anche meno dobbiamo aspettare i chip protonici a cui lavora l'americana Kotura o quelli ottici di Ibm, che usano raggi di luce per fare tutto quello che fa un pc.
(Notizia aggiornata al 14 febbraio 2007)