I robot di oggi fanno tutto da soli, compreso ingerire biomasse per avere più energia, ma fino ad oggi non potevano fare niente con gli scarti di quello che mangiavano. Ecco perché i ricercatori del Bristol Robotics Lab, in Inghilterra, hanno sviluppato uno stomaco artificiale che consente di espellere la parte inutile della biomassa. Il sistema, chiamato Ecobot III permette al robot di sopravvivere fino a sette giorni, nutrendosi e bevendo da solo, senza necessità di alcun intervento umano. Può addirittura espellere i propri "scarti" in un cestino della spazzatura, una volta ogni 24 ore.
Il nutrimento è costituito da un "liquame" cotenente minerali, sali e vitamine, che finisce in una delle 48 cellule microbiche che trasmettono l'energia all'Ecobot; in seguito la soluzione viene metabolizzata, rilasciando atomi di idrogeno che generano una corente elettrica e acqua, e infine il rifiuto è riciclato nel sistema svariate volte, prima di essere espulso, per estrarne quanta più energia possibile. Al termine del processo, i bisognini del robot contengono solo l'uno per cento dell'energia chimica di cui disponevano al momento in cui sono state ingerite: l'unico problema sembra essere che lo scarto non è certo dei più profumati e belli da vedere, come spiega Chris Melhuish, direttore del laboratorio che conduce la ricerca, secondo cui il termine "rifiuti" non è appropriato, sembra invece più una sorta di "diarrea chimica" maneggiare la quale, come potete immaginare, non dev'essere certamente una passeggiata di salute.
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