Manca meno di un mese al lancio dell’iPad 3, salvo “ripensamenti” dell’ultimo minuto, e le scorte dell’iPad 2 sono agli sgoccioli. È ufficialmente partita l’attesa per la prossima versione del tablet di Apple. Ma conviene davvero acquistarlo? E a chi?
“Retina display, super processore, reti 4G. Sei davvero sicuro che ti servano?”
Ce l’hai o non ce l’hai? - Tutti lo vogliono, e le vendite e il valore di Apple a Wall Street testimoniano a grandi cifre l’entusiasmo per l’iPad, e qualsiasi altro marchingegno sforni l’azienda di Cupertino. L’iPad 3 è in dirittura d’arrivo e possiamo già iniziare a valutare i pro e contro all’acquisto. So che la tentazione di mettere le mani sulla nuova tavoletta è grande, e ovviamente non esistono controindicazioni all’acquisto, se non di natura economica. La scelta è piuttosto semplice se non l’hai ancora comprato: aspetti che esca la nuova versione. Chi, invece, ha già un iPad “senior” o un iPad 2, dovrebbe farsi qualche domanda prima di mettere mano al portafoglio.
Retina display - Ti serve davvero? Sì, perché una delle ipotesi più accreditate è proprio l’upgrade dello schermo. Un display a una risoluzione “maggiorata” - e si parla di un raddoppio dei pixel - ti offre sicuramente un’esperienza ancora più entusiasmante se sei un patito di fotografia, o di video ad alta definizione. Se usi l’iPad, o prevedi di usarlo, in abbinamento a una fotocamera o una videocamera, oppure la multimedialità alla massima potenza è il tuo obiettivo, allora l’iPad 3 è il tuo prossimo tablet. Un altro motivo che potrebbe spingerti in questa direzione, soprattutto se disponi del primo modello, è la fotocamera. Se usi invece l’iPad solo per navigare sul web o per leggere qualche ebook ogni tanto forse un “cambio della guardia” non è poi così fondamentale.
Cpu & 4G - Se la tua principale attività sono le scorribande sul web, forse, neanche un nuovo “motore” dual core, se non addirittura quad-core, ti cambierà la vita. A meno che, ovviamente, non sei un patito di foto e video alla massima definizione - vedi sopra - oppure vuoi essere preparato all’arrivo di applicazioni e giochi di ultimissima generazione. Si parla con sempre maggiore insistenza, inoltre, della possibilità che l’iPad 3 inauguri l’era del 4G sui prodotti Apple. Fantastico, dirai, finalmente Internet alla massima velocità! Sì, se abiti in Giappone o in alcune zone degli Stati Uniti, perché in Italia le reti veloci sono ancora un miraggio, anche piuttosto lontano, per giunta.
Siri o non Siri - Tu stai pensando a Siri, dì la verità. Anche molti americani si aspettano l’arrivo dell’assistente vocale sul nuovo tablet. E ci sono buone probabilità che il desiderio degli utenti USA si avveri, mentre noi stiamo ancora aspettando che arrivi sull’iPhone 4S. A parte questo piccolo dettaglio, da non trascurare, nel caso Siri fosse disponibile anche in Italia, avrebbe bisogno del Gps per funzionare, e almeno di una connessione 3G, e diventerebbe off limits sulle versioni solo WiFi, ossia quelle più economiche. L’iPad 3 avrà delle caratteristiche da primo della classe, su questo non ci sono dubbi, ma sei proprio sicuro che non esistano alternative? Ci sono tanti tablet in commercio, di ottima qualità e con schermi di varie dimensioni, il sistema operativo Android e una carovana di bellissime applicazioni, che paghi molto meno del tablet di Apple.
Vortice cinese - Ultima annotazione che riguarda la bufera Foxconn e gli operai cinesi. Adesso, non per buttare benzina sul fuoco, ma la questione dello sfruttamento della mano d’opera non va preso sotto gamba. Apple non è sicuramente l’unica azienda a rivolgersi alla Cina per realizzare i propri gioiellini hi-tech, ma è senza dubbio la più esposta. Alcuni concorrenti non lo fanno. È il caso di Samsung che produce i suoi smartphone e tablet in Corea, dove le condizioni di lavoro sono migliori, così come Motorola che li realizza in “casa” nelle proprie fabbriche. Apple ha promesso di far luce sull’intera faccenda e risolvere al più presto la questione, ma magari uno scossone in arrivo dal mercato potrebbe accelerare i tempi. Non è poi così sbagliato quello che molti fan della mela pensano, ed esternano negli ultimi tempi, ossia che parte della colpa di questo “circolo vizioso” è anche di chi compra prodotti made in China. Non solo Apple.
Silvia Ponzio
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