Gli smartphone? Sono sempre più potenti e ci permettono di fare cose per cui un tempo avevamo bisogno del computer. Con la differenza che possiamo portarceli in tasca. E in qualche caso usarli anche per fare un servizio alla scienza. Ecco qualche esempio.
1. Che aria tira?
CitySense è un progetto sperimentale dell'Università di California e prevede l'uso di sensori di inquinamento portatili che consentono agli utenti di monitorare la qualità dell'aria in tempo reale sui loro smartphone. In futuro potrebbe essere utile a chi soffre di disturbi respiratori come l'asma e deve evitare l'esposizione agli inquinanti. I sensori infatti rilevano la presenza dei più comuni inquinanti emessi dalle automobili e camion (ozono, biossido di azoto e monossido di carbonio). L'utente visualizza i risultati delle analisi dell'aria in tempo reale su uno smartphone, attraverso una scala di colori diversi per la qualità dell'aria, dal verde (buona) al viola (pericolosa).
2. Micromondo
Scienziati dell'UCLA hanno costruito un microscopio portatile in grado di vedere i virus. Si applica allo smartphone, e all'occorrenza potrebbe sostituire i tradizionali strumenti di laboratorio, per esempio negli ospedali di aree remote. Anche gli ingegneri dell'Università di Berkeley ne hanno sviluppato uno simile, anche se meno potente: ma lo scopo in questo caso è renderlo disponibile anche agli studenti di scienze.
3. Sismofonino
Secondo Antonino D'Alessandro e Giuseppe D'Anna, ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l'iPhone può essere impiegato per monitorare i terremoti: l'accelerometro MEM, prodotto dalla STMicroelectronics si è infatti dimostrato in grado di registrare fedelmente terremoti di magnitudo moderata e forte. Addirittura il sensore dell'iPhone nei test ha dimostrato di avere capacità di poco dissimili da quelle degli accelerometri professionali. Trasformare gli smartphone in una rete di sismometri in futuro potrebbe aiutare le squadre di emergenza ad individuare l'epicentro di un terremoto e intervenire più rapidamente.
4. Aguzzate la vista
Eyenetra è una startup ambiziosa: ha sviluppato un dispositivo medico che, collegato a uno smartphone, si trasforma in un misuratore della vista. La buona notizia è che costa solo 2 dollari, il che lo rende accessibile anche nei paesi in via di sviluppo dove il costo di un esame è ancora proibitivo. L'invenzione ha già ricevuto una sovvenzione da parte di Google.
5. Che tempo fa quaggiù?
I satelliti meteo hanno un problema: dall'alto non riescono a cogliere la differenza tra un paesaggio innevato e un cielo nuvoloso. Per questo all'Università del Winsconsin hanno creato SatCam un'app per iPhone che ci invia un avviso quando un satellite meteorologico sta passando sopra la nostra testa. In quell'istante dobbiamo scattare una foto guardando verso l'alto e una dell'orizzonte e inviarle a un server, dove i meteorologi le useranno per migliorare le previsioni del tempo. E come ricompensa riceveremo una foto satellitare della zona in cui eravamo al passaggio del satellite.
6. App veterinarie
Il Dipartimento di Epidemiologia delle malattie infettive dell'Imperial College di Londra ha sviluppato un'applicazione VetAid (attraverso la piattaforma EpiCollect), in grado di aiutare i ricercatori a raccogliere dati su larga scala. Questo ha già permesso ad alcuni veterinari delle tribu Masai di monitorare 86.000 animali in Africa orientale, con solo 23 dispositivi Android (donati da Google). Il semplice utilizzo del cellulare con il Gps infatti migliora l'accesso in tempo reale alle informazioni, e può persino aiutare i veterinari a prevenire epidemie.
7. Smartphone nello spazio
Il Surrey Space del Regno Unito ha lanciato uno smartphone Google Nexus nello spazio con il satellite Strand-1. Lo scopo? Dimostrare come anche tecnologie poco costose possono contribuire alla ricerca spaziale. Anche la Nasa ha fatto un esperimento simile con PhoneSat: un satellite low cost (7000 dollari) che per fare foto della terra usa la fotocamera di un Nexus. Quale miglior modo per dimostrare che la tecnologia esistente può sostituire quella costosisisma dei vecchi satelliti?
8. Il bello della folla
EBird, del Cornell Lab of Ornithology e la National Audubon Society, è il più grande database online al mondo dell'osservazione di uccelli. I dati raccolti da smartphone dei bird watchers in tutto il mondo e condivise tramite l'applicazione BirdLog, vengono messi a disposizione di biologi, ornitologi e esperti di ambiente, per tenere traccia della ricchezza e della biodiversità degli uccelli nel mondo.
9. Felicità
Gli psicologi e gli scienziati informatici dell'Università di Cambridge hanno unito le forze per creare un app che studia i nostri stati d'animo e potrebbe aiutarci a vivere una vita più serena. L'applicazione si chiama EmotionSense e funziona su Android. Ci chiede regolarmente come stiamo, raccogliendo dati sulla nostra posizione, sulle persone con cui siamo e sul tipo di ambiente dove ci troviamo. Combinando questi dati, permette ai ricercatori di capire il rapporto tra il nostro comportamento e gli stati d'animo. Si spera che l'applicazione possa essere utilizzata dai medici come strumento terapeutico, nonché ai pazienti per capire meglio lo stress.
10. Meteor App
Sempre la NASA ha sviluppato Meteor Counter, un'app gratuita per iPhone che ci consente di raccogliere e condividere dati su detriti cosmici, trasformandoci tutti in astronomi. Utilizzando l'interfaccia della app dobbiamo registrare velocemente tempo, grandezza, latitudine e longitudine, e la luminosità stimata di stelle cadenti. Poi mandare tutto alla NASA in modo i ricercatori possano analizzare i dati. Non solo: l'app ha anche un calendario degli eventi aggiornato da astronomi professionisti per sapere dove ci saranno le prossime piogge di meteoriti.