I navigatori satellitari e le mappe su smartphone hanno reso più facile viaggiare e non perdersi. Ti indicano la strada e quanto tempo ci vuole, ma hanno un limite: indicano solo il tempo di percorrenza e non tengono presente il traffico e le soste per mangiare o fare pipì.
Per permettere a navigatori e smartphone di fare questo ulteriore passo il Massachusetts Institute of Technology (Mit) sta sviluppando un algoritmo in grado di prevedere tutto, anche questi aspetti più prosaici.
PIù DI UN NAVIGATORE. L'impianto di base della soluzione ideata dal laboratorio di Computer Science and Artificial Intelligence del Mit è simile a quello dei più comuni navigatori gps: il sistema traccia il percorso più veloce per la destinazione che inseriamo a schermo.
Le informazioni di cui tiene conto però non sono solo quelle cartografiche: i dati sul traffico ad esempio fanno la loro parte, e si basano non soltanto sulla situazione degli ingorghi in tempo reale, ma anche su modelli predittivi costruiti su dati acquisiti in precedenza. In parole povere, il sistema è in grado di ricordare che sulla strada provinciale su cui stiamo guidando, in settimana, c'è sempre coda attorno alle tre del pomeriggio. Se programmiamo di passare di lì per quell'ora, ci verrà proposta automaticamente una via alternativa.
IL TEMPISMO È TUTTO. Grazie a questa capacità, il sistema del Mit dà il massimo nella pianificazione anticipata dei percorsi, ma sa rendersi utile anche quando un automobilista è già nell'abitacolo. Se la situazione della viabilità cambia in modo repentino, può inviare delle notifiche in tempo reale e visualizzare percorsi alternativi. E se durante il viaggio abbiamo programmato una pausa per il pranzo, il navigatore può consigliarci tempestivamente di farla slittare di mezz'ora per ottimizzare i tempi rispetto ai rallentamenti in corso; oppure di trasformare la fermata in un autogrill solo per fare pipì in un pasto in trattoria più avanti.
NON SOLO TRAFFICO. Le condizioni delle strade sono solo una delle variabili prese in considerazione dal software: l'idea dei ricercatori è quella di aggregare il maggior numero di fonti di informazioni, per elaborare un modello che sia il più sofisticato possibile. Ecco allora che grazie ai dati sui mezzi pubblici, il software può valutare i percorsi che si intendono fare su autobus, tram e treni tenendo conto dei probabili ritardi; e se programmiamo un viaggio verso l'aeroporto, proverà a stringere ulteriormente i tempi per darci modo di arrivare con un certo anticipo sull'ora di imbarco.
Lo scopo è elevare le attuali possibilità di predizione di questi software, che si aggirano attorno al 66%.
QUESTIONE DI STATISTICA. I software predittivi di questo genere non sono una novità assoluta. Ma quello del Mit si differenzia dai precedenti perché stima e valuta i possibili rischi che si possono presentare. Il sistema – raccontano i ricercatori – si basa sulla teoria dei grafi (una rappresentazione dei dati tramite “nodi"), è ancora in una fase iniziale di sviluppo, ma secondo i suoi sviluppatori è una specie di evoluzione estrema di Siri, il sistema sviluppato da Apple. Esagerato? Secondo i ricercatori del Mit no, perché il loro sistema è ispirato al programma Remote Agent della Nasa, sviluppato anni fa per controllare le sonde nello spazio profondo, modificando autonomamente rotta e impostazioni per reagire alle condizioni esterne.