Tra poco più di 24 ore, alle 15.00 di sabato 15 giugno, prenderà il via l'80° edizione della 24 Ore di Le Mans, una delle gare automobilistiche di endurance, più lunghe, famose e antiche del mondo.
Una prova durissima, che dal 1932 viene disputata sulla pista francese di La Sarthe, un circuito semi permanente lungo circa 20 km, che comprende anche tratti di strada solitamente aperti alla normale circolazione.
Gara hi-tech. Fin dalle sue origini la 24 ore di Le Mans ha avuto una vocazione fortemente tecnologica: per completare la gara servono veicoli velocissimi - in alcuni punti del tracciato si superano i 330 km/h – ma anche super affidabili, in grado di correre al massimo delle prestazioni per 24 ore consecutive e sicuri per i piloti.
La Le Mans insomma, è da sempre non solo una vetrina, ma anche un banco di prova per tutte le più importanti case automobilistiche, che in questa competizione possono verificare “on the road” le più recenti innovazioni uscite dai loro laboratori.
Proprio a Le Mans, per esempio, ha debuttato la prima auto da corsa alimentata a gasolio, un carburante fino a pochi anni fa considerato inadatto alle auto da corsa e confinato all'utilizzo su veicoli commerciali o industriali.
(Ecco come sarà la Formula 1 del futuro)
Cavalli verdi. E da quest'anno la Le Mans sarà un po' più green, poiché per la prima volta ospiterà due auto ibrde. Ma se vi state immaginando pacifiche station wagon da gita con la famiglia siete fuori strada: a La Sarthe si daranno battaglia, nella categoria Prototype 1, bolidi da oltre 500 cavalli capaci di sfrecciare a velocità prossime a quelle delle Formula 1.
Domani pomeriggio Toyota si presenterà sulla linea di partenza con la TS030 Hybrid, una futuristica vettura a ruote coperte spinta da un motore a benzina V8 da 3400 centimetri cubici. Il propulsore termico sarà affiancato da uno elettrico montato sull'asse anteriore che, di fatto, trasforma la TS030 in un’auto a trazione integrale.
La vettura è inoltre equipaggiata con un sistema KERS simile a quelli adottati in Formula 1, che recupera l'energia dissipata in frenata dalle ruote sotto forma di calore e la utilizza per ricaricare una batteria al litio, a sua volta collegata al motore elettrico. Il risultato? Quasi 100 cavalli in più in accelerazione, da sfruttare sui rettilinei e in uscita dalle curve.
Audi schiererà invece la R18 Etron Quattro, un turbodiesel da 510 CV affiancato da un sistema KERS che, come sulla Toyota, verrà utilizzato per alimentare un propulsore elettrico montato sull'asse anteriore.
Sarà un debutto vero, perchè questa vettura è la prima in assoluto a presentare la strana coppia “diesel-elettrico”.
Forte, ma non troppo. Il regolamento della Le Mans prevede che un'auto, per essere considerata ibrida, possa sfilare ad almeno 60km/h lungo la corsia dei box spinta esclusivamente dal KERS e consente l'utilizzo in gara della propusione elettrica solo sopra i 120 km/h, per non penalizzare eccessivamente le vetture che non disponogono ancora di questa trazione aggiuntiva. (Guarda la Formula1 ecologica...e tutta vegetale)
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