Norman Joseph Woodland, 91 anni, inventore del codice a barre, è morto nella sua casa di Edgewater in New Jersey. Lo ha annunciato la figlia al New York Times.
Woodland era ancora all'università quando con un compagno di classe, Bernard Silver, mise a punto la tecnologia basata su una serie di striature larghe e strette che contenevano all'interno i codici con le informazioni di ciascun prodotto per i consumatori. Tra gli anni 30 e 40, superata la crisi del '29 e il proibizionismo, l’industria alimentare americana era cresciuta a dismisura. E serviva uno strumento per rendere più rapido e preciso l’inventario delle merci.
L’idea venne brevettata solo nel 1952, tre anni dopo averne fatto richiesta. Ha dunque appena compiuto 60 anni.
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La storia dei codici
I primi codici aveano solo 4 linee. Alcuni dei primi codici erano addirittura rotondi . Solo più tardi Woodland sviluppò presso Ibm i codici a barre lineari che furono adottati il 3 aprile 1973 con il nome "UPC" (Universal Product Code).
Bisognerà aspettare il 26 giugno del 1974 per la lettura ottica dei codici a barre: alle 8 e 30 del mattino, per la prima volta, in un supermercato dell’Ohio (USA) un pacchetto di gomme da masticare con un codice a barre, passa su uno scanner che ne registra il prezzo.
Inventore geniale
Woodland è stato un vulcano di creatività fin dall'università, quando sviluppò un sistema per diffondere la musica negli ascensori. In seguito vendette il brevetto del codice a barre per soli 15.000 dollari. Entrato in IBM, continuò a sviluppare la tecnologia, dedicandosi alla realizzazione di scanner laser per leggere codici.
Nei primi anni '70, con il collega George J. Laurer disegnò l'ormai universale rettangolo bianco e nero.
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