Ogni giorno vengono creati tantissimi rifiuti in ogni parte del pianeta: parte di questi viene riciclato per altri scopi, come ad esempio la raccolta differenziata che facciamo. Le acque reflue hanno diversi utilizzi, dagli impianti nucleari alle fabbriche di birra, dove vengono impiegate per creare biogas che alimenti le strutture, ma tra qualche tempo si potranno riciclare anche in energia elettrica.
Ogni volta che si tirerà lo sciacquone del bagno, secondo il progetto del ricercatore ambientale Bruce Logan, si potrà creare una certa quantità di energia, utile per alimentare, ad esempio, lampadine o ventilatori e, col tempo, anche le cittadine circostanti. Il meccanismo principale consiste in celle a combustibile molto piccole in grado di utilizzare a loro favore i batteri presenti negli scarichi: questi, infatti, si "nutrono" dei rifiuti organici e a loro volta producono elettroni. A questo punto le celle acchiapperanno queste particelle cariche tramite delle setole di carbonio ed il gioco è fatto: l'energia elettrica raccolta può essere trasferita agli apparecchi che ne hanno bisogno. Il progetto per ora è ancora in via di sviluppo e gli apparecchi sono ancora troppo piccoli per essere davvero utili: Logan è convinto che in 5/10 anni si potrà parlare di celle in grado di raccogliere energia a sufficienza ad alimentare non solo i centri di raccolta delle acque reflue ma anche le città vicine.