Innovazione

A Roma è crisi per l'Altra economia

E' la Città dell'Altra Economia.

A Roma esiste da qualche anno una struttura pubblica all'avanguardia per la promozione dell'economia etica e sostenibile da un punto di vista ambientale, che funge anche da luogo di ritrovo culturale, con festival artistici ed eventi di musica e teatro. Si tratta della Città dell'Altra Economia (CAE), nel centrale quartiere di Testaccio, che però oggi è a rischio chiusura, almeno secondo il presidente del Consorzio che la gestisce e gli operatori che ci lavorano. La causa sarebbe il tentativo, da parte della giunta comunale della Capitale, di attuare un presunto risparmio di 250mila euro sulle spese di gestione, con la pubblicazione di nuovi bandi che impedirebbero all'attuale consorzio di rilevare la gestione dopo i primi tre anni di "prova", che scadono proprio in questi giorni.

L'accusa è quella di una persecuzione "politica", visto che la CAE è una creatura delle precedenti giunte comunali e regionali di centro-sinistra, ma al di la della polemica ideologica, è sicuramente vero che andrebbe salvaguardato (come del resto la Giunta Alemanno sostiene di voler fare) un patrimonio legato a realtà commerciali e associative del mondo del riuso e riciclo, delle energie rinnovabili, agricoltura e cucina biologica, turismo responsabile, commercio equo e solidale, finanza etica, software libero. Un tessuto che rappresenta un'alternativa in formazione rispetto alla tradizionale economia, nel tentativo di passare a una struttura più funzionale al benessere sociale delle famiglie e dei singoli individui.

Nel tentativo di scongiurare una chiusura che secondo i suoi rappresentanti è ormai "quasi certa", il Consorzio ha pubblicato sul sito della CAE e sui social network un appello che ha già raccolto oltre 4mila firme in pochi giorni, organizzando al contempo due appuntamenti per sensibilizzare la città e l'opinione pubblica sui rischi per il futuro della struttura. Domenica 26 settembre ci sarà una festa che andrà avanti tutto il giorno con un presidio informativo, concerti, teatro e attività per bambini, mentre il 29 (in teoria l'ultimo giorno di apertura) per le 17 è stata organizzata un'assemblea cittadina dove verranno illustrate tutte le attività che sarebbero interrotte se non ci sarà in questi ultimi giorni un cambiamento di rotta.

22 settembre 2010 Stefano Caneva
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