La pallina di plastica o di sughero, dentro la cavità dei fischietti, ruota con il flusso d’aria e in questo modo ostruisce periodicamente l’apertura del fischietto; così facendo trasforma il fischio in un trillo, più gradevolmente percepibile dall’orecchio umano, come succede con le sveglie che non funzionano a sibilo continuo ma intermittente. La pallina non ha, invece, alcuna azione sull’intensità del suono, che dipende semmai dall’aria immessa, dalle dimensioni della cavità del fischietto a forma di chiocciola che funziona da cassa di risonanza, dall’inclinazione del beccuccio e dal materiale utilizzato.
Fino a qualche tempo fa gli arbitri di calcio, prima dell’inizio della partita, immergevano il fischietto nell’acqua: questo espediente serviva a inumidire la pallina di sughero che, gonfiandosi e appesantendosi, permetteva di rendere più roco (e quindi più imperioso) il fischio emesso. La maggior parte dei fischietti moderni sono però privi della pallina.