Non sapete leggere il linguaggio del corpo? Una macchina della verità "in miniatura" nascosta nelle posate vi aiuterà.
Se siete giunti a questo punto le posate-verità non vi servono più... è chiaro che ci sta. |
Per risolvere l'atroce dilemma (dovuto magari a una sconcertante lacuna nela conoscenza del linguaggio non verbale che potete colmare qui), James Larsson ha creato delle speciali posate dotate di sensori in grado di rilevare le emozioni delle persone che le stanno utilizzando.
Bugiardi attenti! Larsson - di professione inventore e di nazionalità inglese - ha equipaggiato coltelli e forchette con elettrodi che misurano la resistenza della pelle alla carica elettrica. Il sistema è analogo a quello utilizzato già da decenni nelle macchine della verità: quando si è sotto stress la resistenza elettrica della pelle crolla a livelli minimi, poiché il sudore, inumidendo la cute, facilita il movimento delle cariche. Il tutto, però, andrebbe collegato a un PC che mostra su un monitor i risultati delle misurazioni.
Far funzionare correttamente questa apparecchiatura è stata una vera sfida: mangiando si spostano continuamente le dita da un sensore all'altro, esercitando sulle posate pressioni diverse a seconda della pietanza.
Tecnoposate. Larsson ha quindi sviluppato un software in grado di riconoscere e utilizzare solo le informazioni trasmesse dai sensori a contatto con la pelle, e ha dotato le posate di misuratori di forza che permettono al computer di calcolare e compensare le differenze di pressione causate dalla diversa consistenza dei cibi.
Il prossimo passo sarà quello di miniaturizzare tutto il sistema, in modo che possa essere utilizzato senza dare nell'occhio: al momento infatti è poco più che un sofisticato gioco.
Larsson l'ha testato su se stesso in una cena con sua mamma, e a suo dire ha funzionato perfettamente: i grafici prodotti dal computer hanno evidenziato il suo stato di profondo stress.
(Notizia aggiornata al 18 marzo 2005)