Chi non conosce giochi “casual” come FarmVille, CityVille o Empires & Allies. E tutti sappiamo quanto sono di moda su Facebook. Ebbene, nonostante i record, c’è chi si interroga se questo modello di business del social gaming sia già in crisi...
“Zynga perde 150 dollari per ogni nuovo giocatore pagante!”
Nei mesi scorsi, chi si interessa di videogiochi, si è interrogato più volte sul futuro del settore. Il motivo? Era impossibile ignorare le cifre da capogiro con cui i grandi publisher si sono contesi gli sviluppatori di videogiochi casual.
È impossibile dimenticare, infatti, i 275 e i 750 milioni di dollari sborsati da Electronic Arts per accaparrarsi rispettivamente Playfish e PopCap Games, oppure i 563 milioni di dollari investiti in Playdom da Disney che, nel frattempo, staccava anche un assegno da 4 miliardi di dollari per Marvel. Aspettatevi, quindi, a breve novità su Facebook.
Zynga è una delle software house di maggior successo in ambito social, creatrice di un titoli di richiamo planetario come Farmville, che solo l’anno scorso ha acquisito ben 14 piccoli sviluppatori. Ebbene, è tutto oro quel che luccica?
Secondo l’analista Sterne Agee «stanno facendo di tutto per acquisire nuovi clienti». E Zynga, in effetti, «nel trimestre relativo al mese di settembre ha conquistato 3,4 milioni di utenti paganti, rispetto ai 3 milioni di fine dicembre 2010. E per acquisire 400,000 nuovi consumatori ha speso, però, la bellezza di 120 milioni di dollari». In parole povere significa che ogni nuovo consumatore è costato a Zynga circa 300 dollari. Il problema è che ogni giocatore spenderà in media solo 150 dollari nei 12-15 mesi di attività prevista.
«Non potranno andare avanti così molto a lungo», sostiene Agee sottolineando però che il problema non riguarda solo Zynga ma tutto il settore del social gaming in costante perdita. «Con il passare del tempo le persone si stanno accorgendo che i browser game si somigliano un po’ tutti e di conseguenza passano da un gioco all’altro senza investire chissà quanto tempo, o soldi, nei singoli prodotti".
Sterne Agee prevede un ulteriore calo nei prossimi 12-15 mesi. Andrà davvero così? (sp)
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