di Stefano Silvestri
Avete presente FarmVille? Probabilmente sì, visto che è si tratta del gioco dei record in grado di catturare il tempo libero di oltre 80 milioni di persone su Facebook. Ebbene, Zynga, lo sviluppatore di quel gioco, è stato per lungo tempo additato come uno dei più fulgidi esempi del nuovo trend del mondo dei videogame, il social gaming. Ora, invece...
"La crisi non riguarda solo Zynga ma tutto il social gaming"
La bolla s'è sgonfiata - Ora invece Zynga è un'azienda in forte difficoltà economica, abbandonata dalle sue figure chiave e portata in tribunale da colossi quali Electronic Arts. Ecco allora che in questa sede vi offriamo una cronistoria dell'avvitamento di Zynga, per provare a capire se si tratti del collasso di un publisher o, più in generale, della crisi social gaming...
23 marzo - I primi scricchiolii li si avvertono il 23 marzo scorso, quando Zynga mette in vendita circa 43 milioni di azioni. L'aspetto più inquietante è che chi le ha vendute sono figure chiave dell'azienda. Il CEO Mark Pincus si è liberato 15% delle sue azioni per un valore di 227 milioni di dollari. Il suo esempio è stato poi seguito dal COO John Schappert, dal CFO Dave Wehner e dal CEO di Dreamworks, Jeffrey Katzenberg. che di Zynga è membro del consiglio d'amministrazione. Di solito, quando questo accade, è perché i capitani abbandonano la nave che prevedono affondare di lì a breve.
Rovio rifiuta Zynga - Rifiutereste 2 miliardi di dollari? Alzi la mano chi ha risposto sì a questa domanda. Eppure c'è chi l'ha fatto. Il 17 aprile diventa infatti di pubblico dominio che Rovio, il team di sviluppo di Angry Birds, ha rifiutato l'offerta di acquistare Zynga pari all'importo per la super cifra di cui sopra. Perché l'avrà fatto? Perché voleva restare indipendente? Perché credeva di valere ancora di più? O perché in certi ambienti girava già la voce che Zynga fosse in difficoltà? Non lo sapremo mai, però...
13 giugno - Zynga vede stabilizzarsi le sue azioni sui 5 dollari, dopo aver subito perdite per il 10% nella giornata precedente. Molti ritengono che questo calo sia dovuto alla diminuzione dell'interesse nei confronti dei social game su Facebook. Stando ai dati di AppData.com, infatti, «gli utenti attivi di Zynga sarebbero calati dell'8.2%, assestandosi sui 54.2 milioni nel mese di maggio».
24 luglio - Cowen and Company, una società di analisi di mercato, lancia un altro sasso nello stagno affermando che Zynga perderà altri utenti nel secondo trimestre dell'anno, un dato imputabile al previsto declino dei giocatori di FrontierVille e Mafia Wars.
Sempre secondo Cowen and Company, «il declino del business principale di Facebook è molto probabile».
Zynga accusa Facebook - Zynga, di fronte a questo quadro piuttosto critico, passa al contrattacco accusando nientemeno che Facebook, la piattaforma che ospita i suoi giochi. Il social di Zuckerberg, secondo John Schappert, non sarebbe più in grado di accogliere e mettere in luce i giochi Zynga. «Facebook ha fatto una serie di cambiamenti nell'ultimo trimestre. I nostri utenti sono stati meno coinvolti rispetto al passato e non sono tornati per giocare». Da notare che, nel frattempo, il ritardo di alcuni nuovi titoli e le prospettive ridotte anche a causa del deludente Draw Something, hanno fatto crollare le azioni di Zynga del 40%.
27 luglio - Vi ricordate di quando il 13 giugno le azioni di Zynga valevano 5 dollari? Ebbene, adesso ne valgono solo 3. Il crollo di Zynga, tra l'altro, produce un effetto domino sugli altri concorrenti quotati in borsa: EA perde il 2.5%, Majesco il 4.3%, Glu Mobile addirittura il 9.2%.
L'affondo di Electronic Arts - Non si capisce se per smarcarsi dall'effetto domino o se per preparare il terreno alla futura battaglia legale ma, il 2 agosto, Peter Moore (Chief Operating Officier di EA), in un'intervista a Bloomberg se ne esce con questa ardita metafora: «per usare un'analogia olimpica, stiamo gareggiando in un decathlon dove, se sbagli un evento, puoi rifarti nei restanti nove. Zynga invece sta correndo la maratona ma ha appena preso in pieno un muro ed è in ginocchio».
EA porta Zynga in tribunale - Il 4 agosto il colosso mondiale dei videogame porta Zynga in tribunale con l'accusa di aver creato un gioco per Facebook - The Ville - che sarebbe troppo simile, per non dire un clone, di The Sims Social, anche lui su Facebook. Nell'accusa possiamo leggere che, secondo EA, Zynga ha volontariamente e intenzionalmente «copiato e modificato elementi originali ed espressamente distintivi di The Sims Social, violando le leggi USA sul diritto d'autore. The Ville non è mai stato un tentativo di innovare un concetto di gioco, ma una scelta intenzionale di copiare un lavoro creativo di EA». Zynga ha prontamente replicato che The Ville è uno dei più recenti titoli della famiglia "ville", creato grazie alle «grandi innovazioni e ai nostri investimenti in titoli come YoVille, CityVille e CastleVille, e che ha introdotto un gran numero di nuove funzionalità social e meccaniche di gioco mai viste fino ad allora in titoli di questo genere». Qui sotto trovate un paio di video comparativi e lasciamo a voi giudicare.
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Le dimissioni eccellenti - Da quel momento in poi è un susseguirsi di dimissioni dei vertici della società. Il 9 agosto è il turno di John Schappert che, curiosamente, aveva lavorato per 15 anni proprio in Electronic Arts salvo passare a Zynga quando The Sims Social stava subendo gli ultimi ritocchi. Il 30 agosto è stato il turno di Mike Verdu, Chief Creative Officer, che ha lasciato Zynga per dare il via a una nuova startup operativa nello sviluppo di giochi per dispositivi mobile. Il 18 settembre ha abbandonato la nave anche Wilson Kriegel, capo dell'Advertising Monetization & Business Development di Zynga. E arriviamo così a venerdì scorso, quando l'elenco dei dimissionari includeva anche i fratelli Bettner, Jeff Karp, Allan Leinwand, Nils Puhlmann, Bill Mooney e Brian Birtwistle.
Azioni al minimo - Il futuro dell'azienda, ormai priva delle sue teste pensanti e con le azioni a 2,28 dollari (minimo storico) e perdite stimate tra i 90 e i 105 milioni di dollari solo per il prossimo trimestre, pare segnato. Eppure in questi giorni è stato lanciato Farmville 2, che potrebbe segnare il colpo di reni della fu regina del social gaming così come decretarne definitivamente la scomparsa. Quanto sta accadendo a Zynga sarà dunque di vitale importanza non solo per i giochi su Facebook ma anche per Electronic Arts o Disney, che negli scorsi anni hanno investito centinaia di milioni di dollari con acquisizioni eccellenti di marchi come PlayFish (per 400 milioni di dollari) o Playdom (per 763 milioni di dollari). Insomma, mai come in questi giorni si può dire che il futuro del social gaming è in gioco... (sp)