di Peppe Croce
YouTube diventa sempre più simile alla TV. Il volto multimediali di Google, infatti, ha annunciato che a breve arriveranno altri 60 canali professionali in Francia, Regno Unito e Germania in aggiunta ai 100 già esistenti.
"Alcuni dei canali già esistenti lamentano la scarsa collaborazione di YouTube"
Il palinsesto cresce -
ha annunciato l'arrivo di 60 nuovi canali
Numeri in crescita - YouTube, contemporaneamente all'annuncio dei nuovi canali, ha anche rilasciato qualche dato interessante sull'audience dei 100 canali già esistenti. I primi 25 "channel" per visitatori viaggiano già su una media di un milione di spettatori alla settimana, 800 milioni di cyberutenti in totale guardano 4 miliardi di ore di video ogni mese, il numero degli abbonati ai feed video è raddoppiato dall'anno scorso e, per i soli canali partner, sono stati raggiunti i 100 mila abbonati. La cosa, quindi, sembra funzionare.
Tutto bene, quindi? - Ma non è tutto rose e fiori in casa Youtube. A sentire le indiscrezioni, infatti, sembrerebbe che molti gestori di canali partner si siano più volte lamentati per la scarsa assistenza offerta da YouTube: si sentirebbero abbandonati a sé stessi, quindi, specialmente per quanto riguarda la gestione del marketing e degli annunci pubblicitari. E qui casca l'asino perché YouTube, rincorrendo la televisione, sembra proprio che stia sperimentando gli stessi problemi del tubo catodico. O dello schermo LCD, se vogliamo essere più moderni. C'è poco da fare: la TV, o tutto ciò che gli somiglia e la imita, è costosa da fare e tiene in piedi solo se ci sono forti entrate pubblicitarie. Quando si chiede a delle "YouTube star" di realizzare canali complessi e strutturati, con abbondanza di materiale originale e contenuti sempre freschi gli si chiede di trasformare un hobby in un lavoro. Ma il lavoro dura finché paga... (sp)